Le celebrazioni nei luoghi simbolo della tragedia che ha sconvolto la storia degli Usa e del mondo avvengono infatti poche settimane dopo la fine della sanguinosa guerra in Afghanistan

Gli Stati Uniti commemorano i 20 anni dagli attentati dell’11 settembre mentre sul palazzo presidenziale di Kabul sventola la bandiera talebana. Le celebrazioni nei luoghi simbolo della tragedia che ha sconvolto la storia degli Usa e del mondo avvengono infatti poche settimane dopo la fine della sanguinosa guerra in Afghanistan che fu lanciata in risposta agli attacchi terroristici. E, parallelamente, dopo che gli stessi talebani che offrirono rifugio ad al-Qaeda hanno ripreso il controllo del Paese.

La cerimonia a Ground Zero, luogo dove le Torri gemelle si ergevano a New York City, è iniziata esattamente all’ora in cui l’attacco iniziò nel 2001, quando il primo dei quattro aerei dirottati si schiantò in uno dei grattacieli di Manhattan. Al memoriale erano presenti il presidente Joe Biden e la First lady Jill Biden, i predecessori Barack Obama e Bill Clinton, la ex First lady Michelle Obama e la ex candidata presidenziale e segretaria di Stato Hillary Clinton. Come tradizione, sono stati rispettati minuti di silenzio nei momenti chiave degli attentati e letti i nomi delle quasi 3mila vittime. Al memoriale si è esibito Bruce Springsteen mentre i politici, come ogni anno, non hanno parlato. Biden aveva diffuso un video ore prima, ricordando il dolore ma sottolineando quella che ha definito la “lezione centrale” dell’11 settembre: “L’unione è la nostra più grande forza”.

Il democratico, che nel 2001 era senatore, ha visitato anche gli altri due luoghi dove gli attentatori fecero schiantare gli aerei: il Pentagono e Shanksville, in Pennsylvania. In quest’ultimo luogo, dove passeggeri ed equipaggio tentarono di riprendere il controllo del velivolo che avrebbe dovuto colpire Campidoglio o Casa Bianca, sono intervenuti la vice presidente Kamala Harris e l’allora presidente, George W. Bush. “Ci fu ricordato che l’unità è un imperativo in America, essenziale per la nostra prosperità condivisa, la nostra sicurezza nazionale”, ha detto Harris.

Bush ha detto: “Nei mesi successivi agli attacchi fui orgoglioso di guidare un popolo straordinario, resiliente e unito. Quando si tratta dell’unità dell’America, quei giorni sembrano lontani”. Aggiungendo, con un’incursione alla situazione attuale: “Gran parte della nostra politica è diventata un puro appello alla rabbia, alla paura e al risentimento. Questo ci preoccupa”. A proposito dell’unità e dell’apertura alle altre persone che fu dimostrata nel 2001, l’ex presidente ha sottolineato: “E’ la più vera versione di noi stessi, ciò che siamo stati e possiamo essere di nuovo”.

A proposito di divisioni, l’ex presidente Donald Trump non ha partecipato alle commemorazioni. Nonostante la prevista presenza a New York, ha evitato i successori e fatto visita invece a una stazione dei vigili del fuoco di Manhattan, per poi volare in Florida a commentare un incontro di boxe. Non ha però evitato di criticare Biden, in un video, accusando Biden di un ritiro “affrettato” dall’Afghanistan, una “resa” degli Usa. Dopo l’uscita dal Paese, nel caos legato alla veloce presa del potere dei talebani, ora gli Usa sono preoccupati che al-Qaeda possa raggrupparsi di nuovo nel territorio guidato dagli studenti barbuti.

E il gruppo terroristico ha scelto l’anniversario per diffondere un video del leader Ayman al-Zawahiri, mentre Site ha fatto sapere che sui canali online pro-al-Qaeda è stata condivisa una grande quantità di contenuti a celebrazione degli attentati. “Qualcosa che non si vedeva da anni”, ha commentato la direttrice di Site, Rita Katz, “segnale dell’importanza dei talebani nella narrativa del movimento jihadista globale dall’11 settembre e di come la vittoria dei talebani in Afghanistan sia anche una vittoria di al-Qaeda”.

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