Monito dopo il vertice della coalizione anti-Daesh a Roma

 L’Isis è stato sconfitto nella sua dimensione territoriale, ma “non è ancora stato sradicato”. È il monito lanciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, insieme al segretario di Stato Usa Antony Blinken ha presieduto la riunione ministeriale della Coalizione anti-Daesh, per la prima volta a Roma. “Abbiamo ottenuto importanti successi ma molto resta da fare”, ha avvertito Di Maio, sottolineando che Daesh rappresenta ancora una minaccia e che, oltre a concentrare l’attenzione su Iraq e Siria, dove si era radicata l’organizzazione terroristica, ora la Coalizione dovrebbe focalizzarsi anche sul continente africano e in particolare sull’area del Sahel e del Mozambico dove continuano a proliferare cellule jihadiste.

“La paura che l’Isis possa rafforzarsi è alta”, ha ammesso il ministro, sottolineando l’importanza della stabilità del Sahel la cui sicurezza è legata a doppio filo a quella dell’Europa. In quest’ottica Di Maio ha proposto ai partner della Coalizione di “istituire un gruppo di lavoro” con un focus sull’Africa. Iniziativa che ha ricevuto il pieno sostegno da parte degli Usa. Nemmeno Washington può affrontare una problematica come il terrorismo da sola, ha ammesso Blinken ringraziando l’Italia per la sua leadership sul tema.

Alla riunione hanno partecipato delegazioni di più di 80 Paesi e oltre 40 ministri. Presenti anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e l’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell che ha rimarcato l’impegno di Bruxelles nella lotta all’Isis. Le delegazioni hanno poi accolto i nuovi membri che si sono uniti alla Coalizione: Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Mauritania e Yemen. Al termine dei lavori, si è tenuta una riunione ministeriale in formato ristretto sulla Siria.

 

L’attenzione è stata posta anche sulla situazione in Iraq e in Afghanistan, da cui le truppe Usa e Nato si stanno ritirando. “Il ritiro della parte militare non significa abbandonare il Paese”, ha detto di Maio promettendo che l’Italia aumenterà lo sforzo della cooperazione per aiutare le istituzioni locali. Mentre in Iraq Roma “manterrà un significativo contingente militare a supporto della popolazione e delle istituzioni locali”. La riunione è arrivata il giorno successivo ai raid statunitensi contro milizie filoiraniane al confine tra Iraq e Siria. Per Blinken, si è trattato di un “messaggio chiaro” che Washington è pronta ad agire per “difendere i propri cittadini e i propri interessi”.

 

Al termine della ministeriale Blinken ha proseguito la visita ufficiale in Italia incontrando il presidente del Consiglio Mario Draghi, con cui ha discusso, tra gli altri temi, della lotta alla pandemia e della Libia, e successivamente è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. Il capo di Stato ha espresso “soddisfazione” per il rilancio della collaborazione transatlantica e la ripresa della piena sintonia tra l’agenda Ue e l’agenda Usa. Mattarella ha poi affrontato il tema della Libia ribadendo il ruolo centrale che il Paese riveste per gli equilibri del Mediterraneo e per la politica estera e di sicurezza dell’Italia.

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