Dacca (Bangladesh), 29 set. (LaPresse) – Le autorità del Bangladesh indagano sull’uccisione del cooperante italiano Cesare Tavella, 50 anni, ucciso ieri a Dacca, per scoprire se lo Stato islamico ne sia responsabile ma senza escludere altre opzioni.

PER ORA NESSUN LEGAME. “Stiamo indagando sull’omicidio sinora le nostre agenzie di investigazione non hanno trovato alcun legame con lo Stato islamico”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan Kamal, facendo riferimento all’uccisione avvenuta ieri a Dacca e rivendicata dal gruppo estremista islamico. Lo ha riferito il Dhaka Tribune nella sua versione online. Ha affermato che lo Stato islamico in Bangladesh “non esiste” e che chiunque abbia tentato di reclutare membri per il gruppo nel Paese è stato arrestato. Il ministro ha anche espresso la speranza che i responsabili dell’omicidio saranno individuati presto.

Tavella lavorava per la ong olandese Icco, che sulla sua pagina web si definisce come “un’organizzazione interreligiosa di cooperazione” che “collega gli imprenditori in Olanda con quelli dei Paesi in via di sviluppo”.

L’ATTACCO NEL QUARTIERE DIPLOMATICO. L’uomo faceva jogging nel quartiere diplomatico di Gulshan. Lo ha riferito un funzionario della polizia locale, Abdul Ahad, aggiungendo che l’uomo lavorava per una organizzazione internazionale. “Dei criminali hanno sparato a un italiano uccidendolo, intorno alle 19 ora locale lunedì sera”, ha detto. Inizialmente era stato riferito che la vittima era un cittadino degli Stati Uniti.

LA RIVENDICAZIONE DELL’ISIS. La direttrice di Site, Rita Katz, aveva rivelato su Twitter che lo Stato islamico ha rivendicato l’uccisione del cittadino italiano. Pubblicando una foto dell’uomo.

ATTACCO PREMEDITATO. La Farnesina conferma il decesso di un connazionale a Dacca e fa sapere che l’ambasciata in Bangladesh ha informato la famiglia e segue il caso a stretto contatto con le autorità locali inquirenti. Secondo la polizia bengalese l’uccisione dell’uomo era un attacco premeditato.

SEGUITO PRIMA DI ESSERE UCCISO. Tavella stato seguito prima di essere ucciso. È quanto ha riferito un testimone. “Tre uomini a bordo di una moto gli hanno sparato contro e sono fuggiti”, ha detto il testimone. Nella rivendicazione dell’omicidio da parte dello Stato islamico comparsa online, l’Isis afferma che i suoi aggressori hanno seguito la vittima e poi hanno sparato. La polizia locale dice di non essere al corrente della rivendicazione.

GLI ALLARMI DELLE AMBASCIATE. Nelle ultime ore, prima dell’assassinio di Tavella, diverse ambasciate, come quelle di Regno Unito e Australia, avevano diffuso avvisi ai propri connazionali sulla possibilità che si registrassero attacchi terroristici contro obiettivi stranieri in Bangladesh. Nel fine settimana, inoltre, proprio per questo motivo la Federazione australiana di cricket aveva rimandato un viaggio che era in programma in Bangladesh. E l’ambasciata di Spagna aveva inviato un messaggio ai connazionali residenti a Dacca chiedendo “prudenza specialmente nei luoghi pubblici“. Quest’anno, tra febbraio e agosto, il Bangladesh è stato teatro degli omicidi di quattro blogger atei per mano di integralisti islamici, attacchi che la polizia ha attribuito al gruppo islamista Ansarullah Bangla Team.

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