Baghdad (Iraq), 3 apr. (LaPresse/Reuters) – I gruppi paramilitari sciiti che hanno partecipato alla liberazione della città irachena di Tikrit, strappata al controllo dei militanti del gruppo Stato islamico, continuano a saccheggiare e incendiare edifici. Il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha ordinato di arrestare chiunque se ne renda colpevole.
Il capo del consiglio provinciale di Salahuddin, Ahmed al-Kraim, ha spiegato che negli ultimi due giorni i combattenti sciiti hanno bruciato “centinaia di case”. “La nostra città è stata bruciata davanti ai nostri occhi. Non riusciamo a tenere il controllo della situazione”, ha detto Kraim, che ha lasciato Tikrit per Baghdad a causa del caos. Il premier ha dato ordine, tramite una nota: “Le forze a Tikrit arrestino qualunque persona” infranga la legge “e preservino le strutture della provincia di Salahuddin”.
L’ondata di saccheggi e incendi negli edifici della città è iniziata mercoledì, poche ore dopo che il governo ha annunciato che Tikrit era di nuovo sotto il suo controllo. Secondo i politici sunniti iracheni, i responsabili dei disordini sono membri delle forze armate fuori controllo e dei gruppi paramilitari sciiti che hanno preso parte alle operazioni nella città.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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