Bratislava (Slovacchia), 30 mar. (LaPresse/AP) – È l’imprenditore e filantropo Andrej Kiska il vincitore delle elezioni presidenziali in Slovacchia, dove ieri si è votato per il ballottaggio dopo il primo turno del 15 marzo. Stando ai risultati preliminari Kiska ha ottenuto il 59,4% dei voti, battendo il premier e leader del Partito socialdemocratico (Smer) Robert Fico, che si è fermato al 40,6%. Fico ha ammesso la sconfitta e si è congratulato con il vincitore. Andrej Kiska diventa così il quarto presidente della Slovacchia dal 1993, quando il Paese ottenne l’indipendenza separandosi dall’allora Cecoslovacchia. Succederà a Ivan Gasparovic alla scadenza del mandato il prossimo 15 giugno. Gasparovic è l’unico presidente dall’indipendenza a essere stato eletto per due mandati consecutivi di cinque anni.

Finora sconosciuto nella scena politica della Slovacchia, il 51enne Kiska ha attratto soprattutto gli elettori stufi della politica tradizionale e dei recenti scandali di corruzione. “Proverò a rendere la politica più umana”, ha detto Kiska nel discorso della vittoria pronunciato davanti a una folla di sostenitori in un hotel della capitale Bratislava. “Starò accanto a ogni cittadino rispettabile di questo Paese”, ha aggiunto. Negli anni ’90 Kiska ha fondato due società di credito di successo, che nel 2005 ha venduto a una banca. Successivamente ha creato la fondazione di beneficenza ‘Angelo buono’, che fornisce aiuti finanziari alle famiglie con bambini ammalati. Il ruolo di presidente in Slovacchia è soprattutto cerimoniale, ma il presidente ha il potere di scegliere il primo ministro, nominare i giudici costituzionali e porre il proprio veto sulle leggi.

Per Fico, 49 anni, la sconfitta è un boccone amaro e lui stesso ha detto che avrà bisogno di qualche giorno per riflettere sul risultato elettorale. Il leader del Partito socialdemocratico Smer è il politico più popolare del Paese e nelle elezioni politiche del 2012 portò il suo partito a una vittoria tanto netta da permettergli di governare da solo. Era la prima volta che un partito riusciva a governare da solo dall’indipendenza della Slovacchia del 1993. In quanto primo ministro Fico resta il politico attualmente con più poteri, ma dovrà gestire i rapporti con un presidente senz’altro più critico rispetto a quanto non lo sia stato in questi anni Gasparovic. Un eventuale veto del presidente, comunque, può essere superato da una maggioranza parlamentare.

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