Il Cairo (Egitto), 24 gen. (LaPresse/AP) – E’ di sei morti il bilancio delle esplosioni che oggi si sono verificate al Cairo, in Egitto. Dieci le persone che hanno perso la vita in scontri tra forze di sicurezza e sostenitori dei Fratelli Musulmani in diverse città del Paese. Al Cairo dopo i due attacchi dinamitardi avvenuti a poche ore di distanza di fronte al quartier generale della polizia e vicino a una stazione della metropolitana, un’altra esplosione si è verificata vicino a un cinema. Lo rendono noto il ministero della Salute egiziano e fonti della sicurezza, aggiungendo che i feriti del primo attacco, eseguito con un’autobomba, sono 47. Quelli dell’attacco alla stazione della metro sono invece otto. Un terzo ordigno, di produzione artigianale e di scarsa potenza, è esploso ore dopo presso un commissariato nella zona delle piramidi di Giza, senza provocare morti o feriti. La quarta esplosione ha provocato un morto.
AUTOBOMBA CONTRO IL QUARTIER GENERALE DELLA POLIZIA. Il generale Hani Abdel-Latif, portavoce del ministero dell’Interno, ha dichiarato che l’autobomba al quartier generale della polizia è esplosa davanti ai blocchi di cemento piazzati pochi metri fuori dall’ingresso dell’edificio. Non ha voluto invece commentare le notizie, diffuse anche dall’agenzia stampa Mena, che parlano di uno scontro a fuoco avvenuto subito dopo l’esplosione. L’edificio, pesantemente danneggiato, è stato isolato per permettere alle squadre di soccorso di lavorare per cercare di estrarre eventuali superstiti dalle macerie.
MASSIMA ALLERTA PER LE STRADE DELLA CAPITALE. Le forze di sicurezza sono state messe in massima allerta e piazza Tahrir e le principali strade del Cairo sono state chiuse. Secondo l’agenzia Mena, l’esplosione è stata talmente forte da essere udita in grande parte della capitale e da danneggiare la facciata di un tribunale e il museo di arte islamica, che sorgono nelle vicinanze. Il ministro delle Antichità egiziano Mohammed Ibrahim ha dichiarato che mura esterne del museo, risalenti al XIX secolo, hanno riportato “gravi danni” nell’esplosione. Secondo Ibrahim il museo, restaurato di recente grazie a un progetto del valore di milioni di dollari, dovrà essere “ricostruito”.
NESSUNA RIVENDICAZIONE. Al momento non ci sono state rivendicazioni per l’esplosione, ma dopo la destituzione del presidente islamista Mohammed Morsi lo scorso 3 luglio sono aumentati gli attacchi contro polizia ed esercito. L’attacco ha inoltre una forte valenza simbolica visto l’approssimarsi del terzo anniversario della rivolta del 2011, che portò alla caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak.
10 MORTI NEGLI SCONTRI. E’ di 10 morti il bilancio di scontri tra sostenitori dei Fratelli musulmani e forze di sicurezza. Alle forze dell’ordine si sono uniti anche residenti. In un quartiere del Cairo, sostenitori dell’ex presidente Mohammed Morsi che si scontravano con le forze di sicurezza hanno dato fuoco a un chiosco della polizia. Nella città di Alessandria residenti hanno gettato pietre e sparato fucili a pallini contro islamisti che marciavano dopo il funerale di uno studente ucciso il giorno prima, uccidendo un sostenitore dei Fratelli musulmani.
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