Bangkok (Thailandia), 21 gen. (LaPresse/AP) – Il governo thailandese ha dichiarato lo stato di emergenza a Bangkok, a causa delle proteste. Ad annunciare la misura, in vigore da domani per 60 giorni, è stato il ministro del Lavoro, Chalerm Yubumrung. Il decreto, che riguarda anche alcune aree circostanti la capitale, amplia i poteri delle forze di sicurezza nel decidere perquisizioni, fermi e detenzioni, con limitata supervisione di giudici e governo. I dimostranti chiedono le dimissioni della premier, Yingluck Shinawatra, per aprire la via a un governo incaricato di applicare riforme e combattere la corruzione. La prima ministra ha indetto elezioni per il 2 febbraio, ma i manifestanti sostengono che il voto non si terrà. La dichiarazione dello stato di emergenza segue l’aumento di attacchi nei luoghi di protesta, per cui dimostranti e governo si accusano a vicenda. Tra gli episodi ci sono lanci di granate in pieno giorno e sparatorie. Dall’avvio delle proteste, a inizio novembre, nove persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite. I manifestanti questo mese si sono dati la missione di “bloccare Bangkok” per impedire al governo di funzionare.
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