Fort Meade (Maryland, Usa), 9 gen. (LaPresse/AP) – L’inizio del processo a Bradley Manning, il soldato statunitense accusato di aver diffuso migliaia di documenti riservati del governo di Washington al sito di WikiLeaks, è stato rinviato a giugno. Il giudice ha infatti deciso che il processo non potrà iniziare a marzo come previsto, perché occorre più tempo per esaminare informazioni riservate. Manning ha offerto di dichiararsi colpevole di due dei 22 capi d’accusa formulati nei suoi confronti, a patto che le imputazioni vengano ridotte. Tra i capi d’accusa c’è anche quello di aver aiutato il nemico, reato che prevede la pena massima dell’ergastolo. Ieri il giudice aveva deliberato che, nel caso venga condannato, Manning avrà diritto a uno sconto di pena di 112 giorni perché è stato sottoposto a un trattamento illegale durante il periodo di detenzione precedente al processo presso la base di Quantico, in tutto nove mesi.
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