Washington (Usa), 28 dic. (LaPresse/AP) – Barack Obama ottimista: si può scongiurare il rischio di fiscal cliff. A poche ore dalla fine dell’anno, termine massimo per la firma di un accordo da approvare a Camera e Senato, il presidente degli Stati Uniti ha incontrato oggi alla Casa Bianca i leader del Congresso per cercare di trovare una soluzione. Poco dopo la fine del confronto, durato circa un’ora, Obama si è presentato davanti alla stampa per aggiornare il Paese sulla situazione e si è detto “ottimista” sulla possibilità di “raggiungere un compromesso”. “L’ora per un’azione immediata è adesso. Ora” ha dichiarato all’inizio del suo intervento.

Come trapelato al termine dei colloqui del pomeriggio, Obama non ha presentato alcun nuovo piano rispetto a quello da lui già avanzato in precedenza, e che prevede un aumento delle tasse per chi ha redditi superiori a 250mila dollari all’anno, ma ha chiesto ai leader del Congresso si formulare una controproposta bipartisan che possa essere approvata da entrambe le Camere. Proposta su cui, ha spiegato il presidente, i senatori Harry Reid, leader della maggioranza democratica, e Mitch McConnell, capo della minoranza repubblicana, si sono già riuniti e “stanno lavorando”. In caso l’intesa non venga raggiunta, Obama ha fatto sapere che chiederà un nuovo voto sul suo piano, un “pacchetto volto a proteggere la classe media da un aumento delle tasse, aiutare le persone che cercano un lavoro, aiutare la crescita economica e una riduzione del deficit”.

L’incontro alla Casa Bianca era iniziato alle 15.10, a cui hanno preso parte oltre a Reid e McConnell, anche lo speaker della Camera John Boehner e la leader della minoranza Nancy Pelosi, e ha visto la partecipazione per la Camera dello speaker repubblicano John Boehner e della leader della minoranza democratica Nancy Pelosi, per il Senato il leader della maggioranza democratica Harry Reid e quello della minoranza repubblicana Mitch McConnell. Presenti anche il vice presidente Joe Biden e il segretario al Tesoro Timothy Geithner.

La continua incertezza sulla questione ha fatto soffrire anche Wall Street che ha chiuso l’ultimo giorno della settimana di contrattazioni in negativo, con l’indice Dow Jones a -1,12%. Se non sarà trovato un accordo entro la fine dell’anno, da inizio 2013 gli Usa dovranno affrontare una serie di tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse che colpiranno gran parte dei cittadini.

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