Città del Messico (Messico), 14 lug. (LaPresse/AP) – I procuratori messicani hanno comunicato di aver fatto irruzione in un magazzino e di aver trovato sacchi di prodotti agricoli e macchinari che potrebbero essere stati utilizzati come parte di un tentativo per comprare voti nelle elezioni del 1 luglio. I partiti di sinistra hanno già avviato azioni legali contro il risultato delle elezioni, accusando il Partito rivoluzionario istituzionale di compravendita dei voti. La perquisizione di oggi è stata effettuata nella città di Sain Alto, nel nord dello Stato di Zacatecas, dopo le denunce di alcuni abitanti dell’area, che appunto avevano riferito che il governo della città stava dando i beni in cambio di voti. Gli inquirenti non hanno detto quale partito sia responsabile; la città è governata dal Pri.
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