Beirut (Libano), 11 feb. (LaPresse/AP) – Sono saliti a due i morti negli scontri che si sono verificati fra ieri sera e oggi a Tripoli, nel nord del Libano, tra sostenitori e oppositori del regime siriano. I feriti sono 12. Lo riferiscono fonti ufficiali della sicurezza libanese, precisando che sono state usate armi automatiche e razzi Rpg. A scontrarsi sono stati il quartiere sunnita di Bab Tabbaneh e quello alawita di Jabal Mohsen, che si trova su una collina di fronte. La strada che separa le due aree è chiamata ironicamente ‘via Siria’. Il regime del presidente siriano Bashar Assad è dominato dagli alawiti, mentre le rivolte contro di lui sono guidate dai sunniti.

I morti sono uno di un quartiere e l’altro dell’altro, mentre i feriti sono sei soldati e sei civili. L’esercito libanese è intervenuto per provare a fermare i combattimenti. I militari hanno effettuato dei controlli nell’area e hanno arrestato alcuni uomini armati, oltre a sequestrare armi. Tripoli è la città del primo ministro libanese Najib Mikati, che è stato scelto l’anno scorso dal gruppo sciita Hezbollah e dai suoi alleati per guidare il governo pro siriano.

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