L’Avana (Cuba), 25 gen. (LaPresse/AP) – Fidel Castro attacca la campagna dei repubblicani per la corsa alla Casa Bianca. Dopo le critiche lanciate al leader cubano durante il dibattito Gop in Florida, la replica di Castro arriva tramite un articolo. “La selezione del candidato repubblicano alla presidenza di questo impero globalizzato ed espansivo è, e lo penso seriamente, la più grande competizione di idiozia e ignoranza che si sia mai vista”, ha scritto Fidel.
L’articolo arriva dopo due giorni dal dibattito tra i candidati alla nomination repubblicana a Tampa, in Florida. Qui Cuba è stata un argomento centrale della campagna elettorale visto che si tratta di uno Stato con una forte presenza della comunità di immigrati cubani. Durante l’incontro i quattro candidati avevano criticato le autorità cubane ipotizzando persino cosa succederà all’anima dell’85enne Castro quando morirà. “Se da presidente scoprissi che Castro è morto prima di tutto ringrazierei Dio” per il ritorno del Lìder maximo dal suo creatore, ha detto l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney rispondendo a una domanda durante il dibattito. Immediata era stata la risposta di Newt Gingrich, altro candidato: “Non penso che Fidel incontrerà il suo creatore, penso che andrà in un altro posto”, aveva asserito. Nel suo articolo Castro non ha commentato direttamente queste dichiarazioni, dicendo di essere troppo occupato per poter perdere altro tempo ad analizzare la competizione repubblicana.
Nel suo articolo Fidel Castro ha anche smentito che Wilman Villar, il prigioniero cubano di 31 anni morto lo scorso 19 gennaio, fosse un dissidente. Si tratta di un riferimento indiretto al dibattito dei candidati del partito dell’elefante. Romney infatti, durante il suo intervento, aveva espresso solidarietà a Villar “morto lottando per la democrazia”. Secondo i gruppi per i diritti umani, Villar era in sciopero della fame da 50 giorni ed è morto a causa di una polmonite. Castro respinge invece le accuse, dicendo che era un criminale comune incarcerato per violenze domestiche e che ha ricevuto tutte le cure mediche necessarie. Gli Stati Uniti e alcuni Paesi europei hanno condannato il governo dell’Avana per la morte dell’uomo e Amnesty International ha fatto sapere che intendeva includerlo nella lista dei prigionieri di coscienza.
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