Med & Italian Energy Report: "La sfida è diversificare"

L’energia sempre più legata alla geopolitica tra vecchie e nuove dipendenze dove la sfida è diversificare. È questo il focus del Med & Italian Energy Report di quest’anno, giunto alla sua quinta edizione, presentato oggi al Parlamento Europeo di Bruxelles, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di Sanpaolo e frutto della sinergia scientifica tra il centro studi SRM e l’ESL Energy Center del Politecnico di Torino. L’Europa è l’area mondiale con il maggior grado di dipendenza energetica (55,5%); il dato scende al 20% per la Cina ed è nulla per gli USA che sono totalmente autosufficienti, emerge dallo studio. I dati evidenziato poi che l’Europa è molto più efficiente nell’uso dell’energia rispetto a Cina e Stati Uniti. Inoltre, nel mix energetico europeo per la produzione di elettricità l’uso del carbone è diminuito dal 31% al 16%; aumentata in maniera significativa la quota del gas naturale dal 12% al 20%. Dominano le energie rinnovabili, passate dal 15% al 38%. Le importazioni di gas dalla Russia erano il 41,1% per l’Europa pre-guerra (2021), sono scese al 10% nel 2022 e ancora al 6% nei primi 9 mesi del 2023. Per quanto riguarda l’Italia, siamo il Paese Ue con il maggior grado di dipendenza energetica pari al 73,5%, la Francia – che usa il nucleare – ha un grado di dipendenza pari al 44,2%. “È evidente che ormai l’economia, e l’energia in particolare, determinano le grandi scelte geopolitiche globali. Basti pensare che l’Europa, nel confronto con gli Stati Uniti e la Cina, è l’area del mondo che ha maggiore dipendenza dai consumi energetici provenienti da importazioni fuori dai propri confini”, afferma il direttore generale centro studi SRM. “Se poi guardiamo dentro al quadro europeo vediamo che l’Italia è il Paese che ha il più alto livello di dipendenza energetica”, aggiunge. Dipendenza che non svanisce con la transizione verde e che rischia di presentarsi in altre forme con i materiali che compongono le nuove tecnologie rinnovabili. “Attenzione a non spostare la nostra dipendenza energetica dalle fonti fossili alle materie prime perché l’Europa anche su questo è abbastanza poco autosufficiente”, sottolinea Deandreis. L’evento, è stato patrocinato dai deputati europei Tiziana Beghin, Patrizia Toia e Marco Zanni, ed è stato organizzato con la collaborazione dell’Ufficio European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo con sede a Bruxelles. “L’energia – afferma Francesca Passamonti, responsabile European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo a Bruxelles – è uno dei settori che sono di maggiore rilevanza per l’economia italiana e per noi come banca poiché siamo finanziatori di imprese che operano nell’energia e di infrastrutture nel settore energetico, siamo attivi sui mercati finanziari e diamo aiuto alle imprese del settore ad avere accesso ai mercati”.

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