Per l'ex presidente Acri “è una stupidaggine la distinzione tra finanza cattolica e laica"

“Cariplo ha esercitato ruolo di azionista in Intesa senza mai interferire in gestione, se Intesa è tra prime banche europee e Messina miglior Ad significa che noi azionisti abbiamo scelto bene. Stupidaggine distinzione tra finanza cattolica e laica, nel fare finanza conta solo obiettivo di correttezza in gestione”. Così in un’intervista a Tpi Giuseppe Guzzetti, banchiere, già Presidente dell’ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa.

“Cariplo in Intesa ha portato due contributi. Il primo: la Fondazione Cariplo, insieme ad altre quattro fondazioni, in questi anni ha esercitato il proprio ruolo di azionista senza mai interferire nella gestione. Questo atteggiamento “ha senz’altro consentito all’amministratore delegato di poter lavorare in tranquillità. Se Intesa Sanpaolo è diventata una fra le prime banche d’Europa e Carlo Messina per sei anni è stato premiato come miglior Ad di banca del Vecchio Continente, allora significa che noi azionisti abbiamo scelto bene”. Invece,  venendo al secondo contributo: “Qualche settimana fa Messina ha annunciato che Intesa Sanpaolo destinerà 1,5 miliardi di euro al sociale nei prossimi cinque anni. Significa 300 milioni di euro all’anno. Lo stesso Messina ha sottolineato molto chiaramente che la sensibilità e l’attenzione della banca per la parte sociale deriva anche dai valori propri delle fondazioni. Le fondazioni hanno dato una grande spinta a qualificare l’azione sociale della banca. Intesa Sanpaolo può impegnarsi nel sociale perché sa che gli azionisti che oggi rappresentano la maggioranza del suo capitale sociale non solleverebbero mai questioni, se una parte importante dei dividendi fosse destinata, come poi è stato, al sociale”. Se esiste ancora la distinzione tra finanza cattolica e finanza laica? “Questa distinzione l’ho sempre ritenuta una stupidaggine. Che importanza ha se, per esempio, Guzzetti e Bazzoli sono o non sono cattolici? Quel che conta è solo che, nel fare finanza, si abbia come obiettivo la correttezza nella gestione. Ed eventualmente anche la sensibilità al sociale. Ma quel che importa, per una banca, è solo se ben amministrata o no”, ha aggiunto Guzzetti.

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