Le riforme passano da 59 a 66, mentre la dotazione finanziaria del Piano passa da 191.5 miliardi di euro a 194,4 miliardi.

Con il disco verde dalla Commissione europea alla revisione del Pnrr, le missioni del Piano salgono da 6 a 7, con l’introduzione del nuovo capitolo REPowerEU, le riforme passano da 59 a 66, mentre la dotazione finanziaria del Piano passa da 191.5 miliardi di euro a 194,4 miliardi.

RIFORME

Le 7 nuove riforme includono una rosa piuttosto ampia di temi, a partire dal riordino degli incentivi alle imprese e dall’estensione alle politiche di sviluppo e coesione dell’approccio orientato ai risultati del Pnrr. C’è il Testo unico per le procedure in materia di energie rinnovabili, la riqualificazione dei lavoratori pubblici e privati per aumentare le competenze su efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili. Ancora, la riforma dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (Sad) a partire dal 2026 e quelle per ridurre i costi di connessione alle reti del gas per gli impianti di produzione di biometano, insieme a strumenti per le imprese per ridurre il rischio finanziario legato all’acquisto di energia da fonti rinnovabili. Sul fronte dei finanziamenti, ecco le principali misure:

IMPRESE

Al tessuto produttivo viene destinata la fetta più grossa delle risorse, con ulteriori 12,4 miliardi. Di questi, 6,3 miliardi di euro vanno a Transizione 5.0, attraverso lo strumento del credito di imposta, per sostenere la transizione verde e digitale delle imprese, altri 320 milioni in supporto alle Pmi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, per attivare un livello di investimenti pari ad oltre 600 milioni di euro. Alla Transizione Ecologica arrivano 2,5 miliardi di euro, 2 miliardi ai contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. Conteggiati anche 850 milioni per i Parchi Agrisolari e altri 308 milioni per il Fondo tematico BEI per il turismo.

RICOSTRUZIONE DELL’EMILIA-ROMAGNA, TOSCANA E MARCHE

Sono 1,2 miliardi le risorse per i territori colpiti dalle alluvioni del 2023, per la difesa idraulica, il ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali, del patrimonio edilizio residenziale pubblico e delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche, delle scuole e delle infrastrutture sportive.

RETI E INFRASTRUTTURE

In totale, con il nuovo Pnrr arrivano 5,2 miliardi di euro. Di questi, 1,8 miliardi di euro serviranno per la realizzazione ed il rafforzamento strategico di reti elettriche e per il gas e 1,024 miliardi di euro per interventi rivolti alla riduzione delle perdite e della dispersione idrica. Previsti 1,165 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi treni per il servizio pubblico a emissioni ridotte. Per la messa in sicurezza e la costruzione delle scuole sono calcolati 921 milioni, 400 per l’elettrificazione delle banchine portuali (Cold Ironing).

FAMIGLIE E GIOVANI

Viene Istituito un fondo di 1,381 miliardi di euro, in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani, per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e per i condomini, superando le criticità del superbonus. Ancora, 238 milioni di euro aggiuntivi per sostenere la misura dello student housing per arrivare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026, insieme a 308 milioni di euro per il finanziamento di borse di studio per l’accesso all’università. Altri 72 milioni di euro saranno dedicati all’attivazione di corsi di dottorato triennali innovativi relativi alla pubblica amministrazione ed al patrimonio culturale, e all’estensione del numero di dottorati generici.

LAVORO E SALUTE

Aumenta di un 1 miliardo di euro la dotazione finanziaria della Riforma Gol per l’accesso al mercato del lavoro, mentre 50 milioni di euro sono destinati all’Assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, che risulteranno strategici per rafforzare l’approccio territoriale e innovativo della riforma della sanità contenuto nel Pnrr.

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