Corte dei Conti: "Risorse per sanità insufficienti"

“Le modifiche alle aliquote contributive e all’Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell’1,5% in media nel 2024, circa 600 euro annui. L’aumento è attribuibile per due terzi all’esonero contributivo, per la restante parte alle modifiche dell’Irpef”. Così Andrea Brandolini, vicecapo dipartimento Economia e Statistica di Banca d’Italia, in audizione sulla manovra di fronte alle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato, sottolineando che “quasi tre famiglie su quattro ne trarrebbero benefici, gli altri nuclei non subirebbero variazioni significative di reddito”.

Per taglio cuneo permanente dare coperture certe

Brandolini ha poi parlato del cuneo fiscale spiegango che “ridurlo rappresenta un obiettivo importante; esso va perseguito tenendo conto degli effetti degli strumenti adottati sui comportamenti degli individui, che richiedono stabilità delle norme per potersi manifestare pienamente, e dei riflessi sulle finanze pubbliche. Se si decidesse di rendere permanente la riduzione del cuneo andrebbero individuate coperture certe e strutturali”.

“Lo sgravio contributivo, la voce che assorbe più risorse nell’attuale manovra, ha natura transitoria, come nello scorso biennio, con un impatto limitato al prossimo anno. Per evitare di dover ricorrere tra un anno a bruschi aumenti delle aliquote contributive o a nuovi scostamenti di bilancio, sembra opportuno definire nei prossimi mesi l’orientamento per il medio termine”, ha aggiunto Brandolini che ha poi concluso sul tema: “Se resa permanente, tale riduzione degli oneri previdenziali a carico dei lavoratori modificherebbe il nesso tra contributi versati e benefici erogati alla base del sistema pensionistico contributivo, con conseguenze che andrebbero attentamente valutate”.

Pil 2023 +0,7%, da Medioriente rischi ribasso

“Gli indicatori ad alta frequenza, pur fornendo un quadro ancora largamente incompleto, suggeriscono che l’attività economica rimane debole nel trimestre in corso. Le nuove informazioni non alterano le valutazioni pubblicate lo scorso ottobre dalla Banca d’Italia, secondo le quali la crescita del prodotto si attesterebbe allo 0,7% quest’anno“, ha continuato l’economista secondo cui “Il quadro macroeconomico delineato nella Nadef “è nel complesso coerente con gli andamenti richiamati, pur se più difficile da conseguire alla luce delle notizie più recenti. In un contesto di elevata incertezza – ha aggiunto infatti Brandolini – sono significativi i rischi al ribasso associati alle tensioni geopolitiche, rafforzate dal conflitto in Medio Oriente, e all’irrigidimento delle condizioni di finanziamento”.

Misure espansive per 34,7mld in 2024

“Nelle nostre valutazioni le misure espansive ammonterebbero a 7 miliardi nel 2023, 34,7 nel 2024, 20,9 nel 2025 e 17,8 nel 2026; le coperture sarebbero pari a 3,9 miliardi nell’anno in corso, 19,0 nel 2024, 16,3 nel 2025 e 21,6 nel 2026″, ha concluso Brandolini. 

Corte Conti: “A sanità risorse rilevanti ma non sufficienti”

Sul tema delle spese sanitaie è intervenuta anche la Corte dei Conti. “Entro i margini di manovra molto ristretti in cui si collocano gli interventi della legge di bilancio, le risorse destinate alla sanità sono certamente rilevanti. Esse non sono tuttavia sufficienti ad invertire il profilo riflessivo già disegnato nel quadro tendenziale”, ha detto il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, in audizione sulla manovra di fronte alle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato. “La riduzione in termini di prodotto rimane evidente anche se l’attenzione per questo settore di spesa è testimoniato dalla seppur limitata crescita del rapporto con il totale della spesa corrente primaria. Il settore sanitario, come altri del complesso sistema di welfare, sta conoscendo il peso di una crescita dei prezzi ben superiore all’aumento delle risorse disponibili”, ha aggiunto Carlino.

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