L'istituto tedesco cede il 14% dopo un'impennata delle coperture contro il default. Milano chiude al -2,23%

Un’altro venerdì nero in borsa a causa delle turbolenze nel settore bancario e del potenziale peggioramento dei rischi di recessione. Oggi tutti i maggiori benchmark europei sono crollati e le azioni di Deutsche Bank sono precipitate del 14% dopo un’impennata dei credit default swap, una copertura contro le insolvenze per gli investitori in obbligazioni in caso di default. L’intero settore bancario del vecchio continente è in sofferenza: Commerzbank ha perso l’8,7%, Societe General ha ceduto il 7,7% e Credit Suisse, a sua volta oggetto di un’acquisizione da parte di Ubs concordata con il governo, ha perso l’8,6%. La stessa Ubs ha ceduto l’8%.

Volano i credit default swap

Il calo di Deutsche Bank segue un forte aumento del costo dei derivati finanziari, noti come credit default swap, che assicurano gli obbligazionisti contro l’insolvenza della banca sui suoi debiti. Il credit default swap è un contratto swap appartenente alla categoria dei derivati sul rischio di credito che offre la possibilità di coprirsi dall’eventuale insolvenza di un debitore contro il pagamento di un premio periodico. La banca tedesca ha riserve di capitale ben superiori ai requisiti normativi e cinque trimestri consecutivi di utili.

L’anno scorso la banca tedesca ha realizzato 5,7 miliardi di euro di utile netto. Come Credit Suisse, Deutsche Bank è una delle 30 banche considerate istituti finanziari di rilevanza mondiale ai sensi delle norme internazionali, quindi è tenuta a detenere livelli più elevati di riserve di capitale perché il suo fallimento potrebbe causare perdite diffuse.

Anche altre grandi banche europee hanno subito perdite forti in Borsa oggi, con la tedesca Commerzbank in calo del 7,5%, la francese Société Générale in calo del 5,9% e l’austriaca Raiffeisen in calo del 5,9%.

I mercati sono stati scossi dai timori che altre banche possano avere problemi come la Silicon Valley Bank con sede negli Stati Uniti, che è fallita dopo che i clienti hanno ritirato i loro soldi e ha subito perdite non assicurate a causa di tassi di interesse più elevati.

I problemi del Credit Suisse non sono stati certo improvvisi, e hanno preceduto i crolli statunitensi della Silicon Valley Bank e della Signature Bank, tra cui una perdita di 5,5 miliardi di dollari per i rapporti con un fondo di investimento privato, ma i depositanti e gli investitori sono fuggiti dopo che i fallimenti degli istituti di credito in Usa recentemente hanno attirato l’attenzione e un grande investitore chiave del Credit Suisse si è rifiutato di investire più soldi.

Le istituzioni europee affermano che le banche nel sistema normativo dell’Unione Europea – che non includono il Credit Suisse – sono resilienti e non hanno un’esposizione diretta alla Silicon Valley e ridotta al Credit Suisse.

Milano chiude al -2,23%

In Italia Piazza Affari ha chiuso in pesante ribasso cedendo il 2,23% a 25.892. Ma tutte le borse del Vecchio continente sono cadute sotto i colpi delle vendite. Francoforte ha chiuso in calo dell’1,66%, Parigi ha ceduto l’1,74%, Londra ha lasciato sul terreno l’1,26%. 

Gli investitori temono l’effetto contagio

Gli investitori temono che altre banche possano subire un esodo debilitante di clienti, in seguito alle conseguenze internazionali del secondo e del terzo fallimento più grande della storia degli Stati Uniti, con i casi Svb e Signature Bank. Queste turbolenze stanno offuscando negli Stati Uniti le prospettive di intervento della Federal Reserve sui tassi d’interesse, dopo che nell’ultimo anno i tassi sono stati aumentati fino a raggiungere livelli di mercato spaventosi. 

Lagarde a leader Ue: “Settore bancario eurozona resiliente”

La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto oggi ai leader dell’UE che il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente perché dispone di solide posizioni patrimoniali e di liquidità. Lo si apprende da fonti Ue.

Scholz: “Sistema bancario Ue stabile e robusto”

Il sistema bancario dell’Unione europea è stabile e robusto. Possediamo le strutture e le regole di controllo necessarie”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles. “Grazie al lavoro svolto negli anni passati, le banche sono in una posizione solida e resiliente”, ha aggiunto Scholz. Poi ha rassicurato sulla tenuta di Deutsche Bank: “È una banca molto redditizia, non ci sono motivi per doversi preoccupare“.

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