Il rapporto scende di tre punti percentuali ma resta il secondo più alto dell'Eurozona al 147,3%

Scende di tre punti percentuali il rapporto tra debito pubblico e pil in Italia ma, al 147,3%, resta il secondo più alto di tutta l’Eurozona. Lo rilevano i dati di Eurostat sui conti pubblici del terzo trimestre 2022 nei Paesi che hanno adottato la moneta unica. A livello aggregato, in tutta la zona il debito si è attestato al 93% del prodotto interno lordo, in discesa rispetto al 94,2% del trimestre precedente. Una diminuzione dovuta a un aumento del Pil superiore all’aumento del debito pubblico in termini assoluti, spiega l’istituto europeo di statistica. Il rapporto è diminuito anche se confrontato al terzo trimestre 2021, dal 97,3% al 93%. Considerando invece tutti e 27 i membri dell’Unione Europea, il quoziente debito/pil è sceso nel trimestre dall’86,4% all’85,1%. 

I rapporti più alti tra debito pubblico e Pil alla fine del terzo trimestre del 2022 sono stati registrati in Grecia (178,2%), Italia (147,3%), Portogallo (120,1%), Spagna (115,6%), Francia (113,4%) e Belgio (106,3%), e i più bassi in Estonia (15,8%), Bulgaria (23,1%) e Lussemburgo (24,6%). Solo quattro Stati membri sui 27 dell’Unione hanno registrato un aumento nel trimestre, ventitre invece una diminuzione. Gli aumenti del rapporto sono stati osservati in Bulgaria (+1,9%), Cechia (+1,7%), Francia (+0,3%) e Svezia (+0,2%), mentre le diminuzioni maggiori sono state registrate in Grecia (-5,3%), Cipro (-3,8%), Portogallo (-3,3 punti percentuali), Italia (-3,0%) e Croazia (-2,8%).

Il rapporto destagionalizzato tra deficit e Pil, invece, si è attestato al 3,3% nella zona euro e al 3,2% nell’Unione europea. Eurostat spiega che “rispetto al secondo trimestre del 2022 sono stati osservati notevoli aumenti dei disavanzi nella zona euro e nell’Ue. Il rapporto tra disavanzo e Pil è aumentato principalmente a causa dei consistenti aumenti della spesa totale“. 

“Le entrate totali e le spese totali hanno continuato a essere influenzate dalle risposte politiche alla pandemia COVID-19, anche se in misura minore rispetto ai trimestri precedenti. Le misure per alleviare l’impatto degli alti prezzi dell’energia hanno iniziato ad avere un impatto più forte sul saldo pubblico nel terzo trimestre del 2022 e la maggior parte degli Stati membri ha continuato a registrare un deficit pubblico”, aggiunge Eurostat. 

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