Il Centro Studi dell'associazione degli industriali esprime ottimismo a causa del calo del prezzo del gas e della tenuta del potere d'acquisto reale delle famiglie

L’economia italiana sta andando meglio delle attese. A dirlo è il Centro Studi di Confindustria, che nella sua congiuntura flash comunica cauto ottimismo sul sistema Italia: “Il prezzo del gas ai livelli più bassi da oltre un anno e la tenuta del potere d’acquisto totale delle famiglie (in termini reali) sostengono l’attività, su livelli migliori di quanto ci si attendesse, come confermato da fiducia e indici di Borsa in recupero“, si legge nella nota. 

Nel dettaglio, il Centro Studi dell’associazione di categoria degli industriali spiega che “il prezzo del gas ha aperto il 2023 in netta flessione: 65 euro/mwh in media a gennaio, da 114 a dicembre (14 nel 2019); un ribasso favorito da stock europei di gas ancora alti, clima mite e consumi frenati. Per il petrolio prosegue la lenta discesa (80 dollari al barile, da 81 a dicembre), grazie a una produzione che ha superato una domanda piatta. In lieve rialzo, invece, i prezzi non-energy (+1,6% a novembre-dicembre), dopo la flessione dei mesi precedenti, sui livelli alti del 2021″. Resta però la zavorra dei tassi di interesse, “che toglie risorse a investimenti e consumi, colpiti anche dall’inflazione, in calo ma ancora elevata”: nell’ultima rilevazione, di novembre, il costo del credito per le imprese è salito al 3,37% per quanto riguarda le Pmi dall’1,74% di inizio anno

Questo ha portato a una flessione dell’industria, con un terzo calo consecutivo della produzione (-0,3% a novembre). Uno scenario debole confermato dai dati qualitativi di dicembre: gli ordini continuano a diminuire, le scorte ad aumentare, le attese di rimbalzo si ridimensionano; il PMI è fermo in area di lieve contrazione (48,5 da 48,4), la fiducia delle imprese segna una nuova discesa.

I servizi restano stabili (turismo ancora sopra il pre-Covid a +3,6%), e tengono anche reddito e consumi, nonostante l’inflazione. Ma, se fino al terzo trimestre la risalita dei consumi è stata favorita dalla tenuta del reddito reale (anche grazie a più occupazione) e dagli extra-risparmi passati, sono ora attese decisioni di spesa prudenti. Regge infine il mercato del lavoro. I dati mostrano una buona performance nel 2022 in termini di occupati: +50mila a novembre da settembre (e +280mila da gennaio). 

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