Le organizzazioni che hanno partecipato all'incontro: "Dal governo nessun miglioramento, categoria trattata come nel Medioevo"

Ancora un nulla di fatto nel tavolo tra il ministro delle Imprese Adolfo Urso e i gestori dei distributori di carburanti: lo sciopero dei benzinai resta confermato per il 25 e 26 gennaio. Le tre organizzazioni sindacali che hanno partecipato all’incontro al Mimit – Faib, Fegica, Figisc – hanno precisato in una conferenza stampa che dal governo non sono arrivati nuovi elementi migliorativi che facessero indurre a ritirare lo sciopero di 48 ore; quindi “nessun passo avanti”, e “anzi la categoria è stata trattata, con la questione dei cartelloni dei prezzi, come si fosse nel Medioevo“.

“Sciopero confermato perché oggi non abbiamo visto le aperture che ci erano state prospettate. Ce l’abbiamo messa tutta per non dare disagi ai cittadini, ma il governo ha deciso diversamente e il ministero fa marcia indietro sulle promesse avanzate alle associazioni nei tavoli precedenti. Vogliamo incontrare la Meloni“, ha detto il presidente Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto

Lo sciopero inizierà alle 19 del 24 gennaio e si concluderà 48 ore dopo: saranno chiusi anche gli impianti self-service su strade e autostrade. Tuttavia, fanno presente le organizzazioni, saranno garantiti dei servizi minimi essenziali

Al centro della mobilitazione il decreto Trasparenza, e in particolare la questione prezzi con l’ipotesi dell’affissione del prezzo medio nazionale di fianco a quello di vendita, con sanzioni in caso di inosservanza.

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