Assindatcolf: "Speriamo si arrivi a mediazione tra parti sociali"

Si profila da gennaio un rischio di aumento del 9,2% per colf e badanti a carico delle famiglie che, però, sperano ancora in queste ore in un rincaro meno pesante.  “Speriamo che si arrivi a una mediazione tra le parti sociali firmatarie del Ccnl domestico affinché l’adeguamento delle retribuzioni minime previste per i lavoratori del settore, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo non sia automatico, cioè non sia all’80% dell’inflazione, ma minore. Questo comunque sempre nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle esigenze delle famiglie datrici di lavoro, già alle prese con gli aumenti delle bollette. Ma aspettiamo il tavolo del 16 gennaio. Noi siamo costruttivi e speriamo sia così da tutte le parti”. Lo dice a LaPresse Andrea Zini, vicepresidente Fidaldo, Federazione Italiana dei datori di Lavoro Domestico, e presidente di Assindatcolf, sull’adeguamento degli stipendi per colf e badanti.

La situazione certo non è semplice, anche alla luce del fatto che colf e badanti non hanno certo retribuzioni alte. Il contratto collettivo che regola i rapporti di colf, badanti e baby sitter con le famiglie per cui lavorano prevede infatti un adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni in base all’inflazione, rilevata dall’Istat. Se dal tavolo della prossima settimana per trovare una soluzione tra sindacati e associazioni datoriali non arrivassero svolte, l’adeguamento sarebbe del 9,2% delle retribuzioni minime previste per i lavoratori del settore, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo con l’adeguamento all’80% dell’inflazione. Sarebbe un’ ulteriore pressione sulle famiglie, già alle prese con il caro bollette energetiche. Per Fidaldo, la Federazione italiana dei datori di Lavoro domestico, il timore è poi che tutto questo potrebbe indurre molte persone a diminuire le ore ( in situazioni familiari magari molto difficili da gestire,quando spesso i datori di lavoro delle colf e badanti sono gli stessi anziani pensionati) o a rifugiarsi nel sommerso.

I rincari sul lavoro secondo Assindatcolf

Contratti di collaboratori familiari e badanti più salati nel 2023 per i datori di lavoro, con aumenti anche oltre i 120 euro al mese. Dal 18 gennaio dovrebbe scattare infatti l’adeguamento del 9,2% delle retribuzioni minime previste per i lavoratori del settore, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo con l’adeguamento all’80% dell’inflazione. Il tavolo per trovare una soluzione tra sindacati e associazioni datoriali riunitosi il 3 gennaio è stato aggiornato a lunedì 16, e senza accordo l’aumento scatterà automaticamente. La stima, rispetto ai rispetti ai minimi attuali e non alle retribuzioni ai valori di mercato, arriva da Assindatcolf che sottolinea come gli aumenti sono maggiori per i lavoratori conviventi.

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