Via libera con oltre il 99% dei voti favorevoli

L’ultimo passaggio cruciale per la nascita del quarto produttore automobilistico del mondo si è compiuto. Le assemblee di Fiat Chrysler Automobiles e Psa Peugeot hanno dato il via libera – con oltre il 99% dei voti favorevoli – all’aggregazione tra i due gruppi. Nasce così Stellantis, dal latino ‘stello’, che significa ‘essere illuminato di stelle’. Una realtà con un fatturato atteso di 180 miliardi, 44 miliardi di capitalizzazione e sinergie annuali attese per oltre 5 miliardi.

Le due società puntano a perfezionare la fusione il prossimo 16 gennaio. Entro il giorno precedente, invece, Fca distribuirà a favore dei suoi azionisti un dividendo straordinario condizionato di 1,84 euro per azione. Il totale della cedola sarà pari a circa 2,9 miliardi, una cifra ridotta rispetto agli iniziali 5,5 miliardi previsti per aumentare di 2,6 miliardi la cassa di Stellantis.

Un’altra data cruciale per il nuovo gruppo sarà poi il 18 gennaio, giorno della quotazione a Parigi e Milano. Il giorno successivo sarà invece la volta dello sbarco a Wall Street. Dopo la fusione Groupe Psa cesserà di esistere come società a sé stante, e tutte le sue azioni saranno cancellate. Per contro, coloro che detenevano delle azioni di Psa immediatamente prima dell’entrata in effetto della fusione riceveranno azioni ordinarie di Stellantis. Il consiglio di amministrazione di Fca “ritiene che il tasso di scambio sia equo e stimi correttamente entrambe le società”, ha chiarito John Elkann, già presidente Fca e futuro chairman di Stellantis.

Il numero uno della nuova realtà sarà il manager portoghese Carlos Tavares, attuale ceo di Psa. Proprio da Tavares arrivano parole di entusiasmo dopo il via libera dei soci francesi: “Il nuovo gruppo Stellantis è pronto a invstire in misura cospicua per affrontare le sfide che dovremo affrontare e preparare un futuro brillante”, ha detto il manager sbilanciandosi poi nel prevedere che Stellantis “possa diventare il terzo costruttore mondiale in termini di fatturato”.

Un entusiasmo a cui si è affiancato quello di Elkann, che da Amsterdam ha sottolineato­: “Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità, proprio come hanno fatto i nostri padri fondatori con grande energia negli anni pionieristici”. Per Elkann Stellantis “rappresenta l’unione di due partner che condividono la stessa mentalità. Due realtà che si alleano per costruire qualcosa di unico”.

A freddo arriva poi il commento dei sindacati. La Fim Cisl saluta l’avvento della nuova realtà come una “grossa opportunità per il gruppo Fca, per gli stabilimenti italiani e la loro prospettiva futura, soprattutto per la messa in sicurezza dell’occupazione”. Per oggi, 5 gennaio, attesa una conferenza stampa del sindacato a Torino per fare il punto sul futuro gruppo Stellantis. Intanto anche la Uilm parla di un “nuovo capitolo per l’industria dell’auto in Italia”.

E parole di sostegno al futuro gruppo dell’auto arrivano anche dalla politica. Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire, accolgono “con grande favore la fusione di due iconiche marche automobilistiche” come Fca e Psa. Per i ministri il nuovo gruppo “rafforzerà la leadership industriale europea nel settore automobilistico”. Entrambi i governi si dichiarano pronti a prestare attenzione al contributo di Stellantis anche sul piano dell’occupazione industriale in Italia e Francia.

Anche il mondo dei politici piemontesi si è fatto sentire. Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha ricordato come “la Fiat prima, Fca dopo e adesso Stellantis sono tappe importanti della storia del Piemonte e del nostro Paese, ma l’obiettivo è che lo siano soprattutto del loro futuro”. Per questo ha auspicato che “gli impegni occupazionali e gli investimenti sul territorio siano confermati e potenziati nel tempo”. Orgoglio subalpino espresso anche dal presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay: “Oggi nasce ufficialmente un player automobilistico mondiale, che ha solide radici in Piemonte. Le garanzie occupazionali sono molteplici per i lavoratori di Fca, che sapranno un’altra volta fare la differenza”.

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