Collocamenti totali per 2,16 miliardi di euro, peggio solo nel 2012 quando ne furono raccolti 1,73

Si chiude con un risultato sottotono la quattordicesima emissione del Btp Italia, il titolo indicizzato all'inflazione italiana tornato per l'occasione alla scadenza quadriennale, la stessa dell'esordio del programma nel 2012, per venire incontro alle esigenze dei risparmiatori retail. Proprio gli investitori non professionali hanno mostrato uno scarso appetito per il buono, facendo segnare nei tre giorni a loro dedicati il minimo storico per quanto riguarda i collocamenti, che si sono fermati a quota 863 milioni di euro.

Gli 1,3 miliardi di euro raccolti nella mattinata di giovedì tra gli istituzionali hanno solo leggermente migliorato la situazione, nel complesso, portando l'emissione a qualificarsi come la seconda peggiore della storia, con collocamenti totali per 2,16 miliardi di euro, col tasso definitivo fissato all'1,45%, cioè al minimo garantito fissato negli scorsi giorni. Un esito più scarso si era visto solo nel giugno 2012, quando furono raccolti 1,73 miliardi di euro.

I dati finali, come prevedibile, portano la questione dal piano prettamente economico a quello politico, con le opposizioni che non mancano di mettere in evidenza come il risparmio privato paia in questa occasione aver voltato le spalle all'esecutivo. Di risultato "molto deludente e molto allarmante perché segnala scarsa fiducia nel debito italiano", parla l'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in conferenza stampa alla Camera. Sempre in area Pd, a rincarare la dose è Matteo Renzi. "L'asta dei titoli di Stato è stata la peggiore dal 2012. Salvini e Di Maio hanno fatto una legge di bilancio stupida, che fa male all'Italia. E danno la colpa a noi. Ma pensano che gli italiani si bevano tutte le loro fake news? Il tempo è galantuomo, la verità arriva", scrive su Twitter l'ex presidente del consiglio. Ma le critiche arrivano anche dal centro-destra. A evocare un "flop senza precedenti" che "danneggerà famiglie e imprese" è il responsabile della politica economica di Forza Italia, Renato Brunetta. Per il deputato azzurro, la raccolta di questi giorni mostra come questo governo "non ispiri ormai più alcuna fiducia". 

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