Francoforte (Germania), 6 giu. (LaPresse) – “No, direi proprio di no”. Così ha risposto il presidente della Bce, Mario Draghi, a una giornalista che gli chiedeva se l’Eurotower abbia qualcosa da rimproverarsi sulla gestione della crisi della Grecia, dopo il mea culpa del Fmi in un rapporto diffuso ieri. “La Grecia – ha aggiunto Draghi – ha intrapreso un aggiustamento dei conti straordinario, noi abbiamo realmente considerato i progressi che Atene ha compiuto e che fino a pochi anni fa sembravano impossibili”. Il presidente della Bce ha sottolineato di aver letto il rapporto del Fmi e ha precisato che “questo mea culpa è comunque, di fatto, un errore nelle proiezioni storiche, per cui si è teso a giudicare cose che sono accadute ieri con gli occhi di oggi”. Inoltre Draghi ha precisato come il documento di Washington non contenga critiche alla Bce. “Non possiamo dimanticare – ha spiegato ancora il numero uno di Francoforte – che all’epoca c’era un forte rischio contagio e la frammentazione del credito stava cominciando. Se guardiamo indietro, noi vediamo le cose positive di questo percorso fatto insieme”.

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