Roma, 11 mar. (LaPresse) – Il reddito degli italiani in termini reali, cioè il cosiddetto potere d’acquisto, è crollato del 5% tra il 2007 e il 2011. E’ quanto si legge nel rapporto Bes 2013 di Istat e Cnel. Una situazione che ha generato l’aumento del numero delle famiglie indebitate: nei primi nove mesi del 2012, la quota è passata dal 2,3% al 6,5 per cento. Cresce anche la quota delle persone, che vivono in famiglia, costrette a chiedere aiuti in denaro o in natura a parenti, amici e istituzioni: dal 15,3% del 2010 al 18,8% del 2011.

QUASI 7 MLN IN DIFFICOLTA’. Sono 6,7 milioni le persone che in Italia versano in gravi difficoltà economiche: non sono in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro o sono in arretrato con i pagamenti dell’abitazione o non riescono a fare un pasto a base di proteine ogni due giorni. Solo nel 2011, rilevano Istat e Cnel, le persone in gravi difficoltà sono passate da 4,2 milioni, pari al 6,9% della popolazione, a 6,7 milioni, pari all’11,1 del totale. Aumenta anche il rischio povertà: sale dal 31% al 34,5% nel Mezzogiorno, mentre nel Centro è passato dal 13,6% al 15,1 per cento.

SEMPRE PIU’ ‘NEET’. Sale in Italia il numero dei ‘Neet’, cioè i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano: la quota è salita dal 19,5% del 2009 al 22,7% del 2011. L’8% dei ‘Neet’, sottolineano i due istituti, è in possesso di una laurea e quindi ha già raggiunto un alto grado di formazione.

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