Lo scrittore a LaPresse: "Troppi vip di mezzo, come Santanchè, quindi si alza polverone". Non ancora chiusa la questione del cambio nome della località sciistica

Tiene ancora banco la polemica sul nome di Le Breuil-Cervinia: “Mi fa abbastanza ridere che, con tutte le questioni legate al futuro della montagna e all’ambiente, sia diventata importante questa cosa del nome Le Bruil-Cervinia. Forse perché ci sono un sacco di turisti vip e quando coinvolgi loro si alza un polverone” dice a LaPresse lo scrittore Paolo Cognetti, a proposito della discussione aperta sul cambio di nome a Le Bruil-Cervinia e alla polemica nata dopo la notizia che la parte italiana del nome potrebbe essere cancellata. “Leggo che la ministra Santanchè è molto affezionata a questo luogo ad esempio. Poi nel merito, in Valle d’Aosta non abbiamo quasi nessun toponimo in italiano, solo Aosta praticamente. Cervinia evoca la creazione dal nulla negli anni Trenta di una località turistica e un nome dato durante il fascismo. Però certo cambiarlo dopo decenni magari non ha molto senso. Ma comunque sembra tutta una questione un po’ ridicola e forse politica, i problemi di cui occuparsi sono altri”.

“Noi ora dobbiamo parlare in montagna di come affrontare il turismo negli anni a venire perché i vecchi modelli non vanno più bene. Come ci immaginiamo la montagna nel 2050, quando non c’è più il ghiacciaio? Quando non si potrà più sciare e non ci sarà la neve?” dice ancora Cognetti a LaPresse. “Nel 2050 la montagna sarà un luogo sempre più prezioso perché le pianure saranno invivibili per il cambiamento climatico. Andranno tutti in alta quota, le montagne diventeranno luoghi sempre più ambiti e frequentati: allora dobbiamo veramente immaginare come proteggerla dal turismo di massa – dice ancora lo scrittore, che dopo il successo di ‘Le otto montagne’ ha appena pubblicato per Einaudi ‘Giù nella valle’ -. Anche gli operatori turistici della montagna stessi si rendono conto che il turismo di massa è un problema. Solo che la loro reazione è far aumentare i costi, se uno skipass costa 80 euro elimini il turismo di massa. Però allora la montagna è destinata solo al turismo di lusso? spero di no. È sempre stata un luogo popolare”. Insomma, dice ancora, “occorre pensare al turismo e alla montagna del futuro“.

La vicenda politica legata al nome di Cervinia non si è ancora chiusa: “In un incontro che si è avuto oggi con l’Amministrazione comunale di Valtournenche, in particolare con il Sindaco e un assessore, si è convenuto come la Regione, nel rimanere in attesa della richiesta prospettata dal Comune in merito al riavvio dell’iter per la ridefinizione del toponimo da Le Breuil a Le Breuil – Cervinia, si rende disponibile fin da subito a lavorare per ogni valutazione utile ad accogliere la richiesta” ha detto poco fa il Presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin.

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