Progetto del laboratorio “Eredità culturali e comunità” dell'Università di Ferrara

Grandi e bambini sulle tracce del passato vestendo per un giorno i panni di Indiana Jones alla ricerca di reperti della Roma degli imperatori. È questo quello che promette il progetto del laboratorio “Eredità culturali e comunità” dell’Università di Ferrara, che attraverso un approccio esperenziale nello scavo di via Appia Antica 39 a Roma, si propone di avvicinare il pubblico all’archeologia. “È un laboratorio di scavo che si basa su tre pilastri:la ricerca, la didattica dove formare le nuove generazioni di ricercatori e poi c’è un terzo pilastro altrettanto importante che è quello della comunicazione. In questo terzo pilastro rientrano le giornate in cui noi accogliamo le persone e facciamo vivere loro l’esperienza dell’archeologia”, spiega Rachele Dubbini, professoressa associata di archeologia classica presso l’Università di Ferrara e direttrice dello scavo che ha riportato alla luce i reperti di un’area funeraria lungo i lati della via Appia dove, dalla fine dell’ epoca repubblicana e ancora più in epoca imperiale, erano poste una serie di costruzioni destinate ad accogliere i morti della città di Roma. “Il pubblico sta rispondendo in una maniera ottima. Tutti vorrebbero fare l’archeologo come sempre più spesso ci sentiamo dire da persone che poi hanno scelto percorsi diversi”, ha proseguito Dubbini: “Ma in ognuno di noi c’è un archeologo e questa è la possibilità per mettersi in gioco e provare. Qui si può venire con i bambini ma in realtà, alla fine, gli adulti si divertono molto di più dei piccoli”.

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