"I velivoli sono progettati per affrontarle", spiega a LaPresse Claudio Eminente, direttore centrale Programmazione economica e sviluppo infrastrutture

L’Italia non rientra nella zone in cui si verificano correnti tali da creare fenomeni di turbolenza severa“. Lo dice a LaPresse Claudio Eminente, direttore centrale Programmazione economica e sviluppo infrastrutture Enac, interpellato sui fenomeni di turbolenza aerea, dopo gli ultimi casi di cronaca che hanno visto coinvolti un Boeing di Qatar Airways da Doha e Dublino, a bordo del quale sono rimaste ferite 12 persone, e il volo della Singapor Airlines in viaggio da Londra a Singapore della scorsa settimana, dove un passeggero è morto e una quarantina sono rimasti feriti.

“Certo, si incontrano condizioni di temporali, volando ad esempio sulle Alpi, dove qualche corrente ascensionale può verificarsi, ma sono sempre fenomeni limitati sia nel tempo sia come severità. Le aree – aggiunge – dove mediamente si possono incontrare condizioni di turbolenza più severe sono l’Asia e le zone del Pacifico. Nei nostri cieli si possono incontrare fenomeni di turbolenza ma mediamente di severità bassa o media, determinate da condizioni di meteo avverso, che portano a sentire sballottamenti o disagi“, ha aggiunto Eminente.

Per quanto riguarda le turbolenze, dal punto di vista della sicurezza, “gli aeroplani sono progettati per resistere strutturalmente a questa tipologia di fenomeni. Inoltre, i piloti e gli equipaggi sono addestrati a reagire a queste situazioni”, ha aggiunto Eminente. “Credo che la cosa migliore in questi casi sia quella di mantenere le cinture allacciate sempre durante il volo anche dove si potrebbero evitare”, sottolinea. Si tratta infatti, spiega Eminente, “di un accorgimento fondamentale nelle situazioni di turbolenza dove una forza tende a portare in basso l’aereo e quindi per reazione a portare verso l’alto tutto ciò che è al suo interno, dai passeggeri, nel caso appunto non abbiano la cintura allacciata, agli oggetti, nel caso non siano riposti o assicurati a una superficie”. 

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