La ragazza sarebbe stata assassinata con 75 coltellate

Per gli inquirenti Filippo Turetta si era appuntato “il piano” per uccidere Giulia Cecchettin “in un file del suo computer, in cui aveva scritto come legare a Giulia con il nastro adesivo mani, caviglie, ginocchia, e anche come tapparle la bocca. Un file scritto, cancellato e recuperato dagli esperti informatici”. È quanto riporta ‘Il Corriere del Veneto’. Le indagini guidate dal procuratore capo Bruno Cherchi e dal sostituto Andrea Petroni, e condotte dai carabinieri del comando provinciale di Venezia, dimostrerebbero che Turetta avrebbe pianificato nel dettaglio l’omicidio di Giulia, “compreso l’occultamento del cadavere, e la sua fuga”. Inoltre Turetta seguiva Giulia con un'”app spia installata sul cellulare” con la quale “la monitorava in tutto: telefonate, messaggi e applicazioni”.

Giulia colpita da 75 coltellate

Sarebbero 75 coltellate quelle che Filippo Turetta ha inferto alla sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre scorso, riporta sempre ‘Il Corriere del Veneto’. L’aggravante della crudeltà è data dall’accanimento: 75 coltellate “di cui solamente 20 derivanti dalla difesa della vittima”, colpita “più volte anche sul volto”, sfregiata in un modo “chiaramente eccedente l’intento omicida”. Giulia era stata prima colpita con “calci ripetuti” mentre si trovava a terra, nel tentativo di fuggire nella zona industriale di Fossò. A pochi metri da casa sua, a Vigonovo. Era lì che tra le 23.14 e le 23.40 si era messa a urlare al suo assassino: «Smettila, così mi fai male».

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