Monsignor Gualtiero Isacchi parla a margine del funerale di Ignazio Giordano, uno degli operai che hanno perso la vita nell'incidente

Monsignor Gualtiero Isacchi, vescovo di Monreale, ha celebrato sabato nella chiesa madre a Partinico (Palermo) il funerale di Ignazio Giordano operaio morto nell’incidente di Casteldaccia, in cui hanno perso la vita 5 lavoratori per le esalazioni tossiche delle fognature. “Credo che il sentimento condiviso sia di grande tristezza e sgomento, è difficile vivere il lutto di una persona cara, ma è ancor più difficile vivere la morte che avviene in questo modo. Morire di lavoro nel 2024 è veramente scandaloso“, ha detto il prelato a margine delle esequie. “Non ci sono parole umane adatte a dare un senso a quanto è accaduto. Ecco perché siamo qui per metterci in ascolto della parola di Dio, ma questo non ci deve deresponsabilizzare come Chiesa. Papa Francesco più volte chi ha richiamati al significato e al valore del lavoro, che non è solo lo strumento attraverso cui portare a casa il pane ma è occasione di dignità della persona“, prosegue il vescovo. “Purtroppo la nostra società non dà lavoro e la nostra regione è flagellata dalla mancanza di lavoro e quando è proposto è sottopagato, è sfruttamento – è la riflessione di monsignor Isacchi -. E poi ancora più grave, il lavoro diventa luogo di morte. Non ci si può accontentare dei numeri delle morti bianche e bisogna farsi delle domande: se veramente non possiamo mettere in atto azioni che possano fermare questa emorragia. Ci sono famiglie distrutte e speranze tradite dal lavoro“.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata