Il viceispettore Christian Di Martino è stato ferito alla schiena con tre fendenti. Arrestato un 37enne di origini marocchine

Il viceispettore della Polizia Christian Di Martino resta ricoverato in prognosi riservata nella terapia intensiva dell’Ospedale Niguarda di Milano, dove nei prossimi giorni dovrà probabilmente essere sottoposto a nuovi interventi chirurgici. L’agente è stato accoltellato alla schiena con tre fendenti da un 37enne, cittadino marocchino irregolare, che ora è in arresto per tentato omicidio.

L’aggressione è avvenuta intorno alla mezzanotte sui binari della stazione ferroviaria di Lambrate, dove le volanti erano intervenute per la segnalazione di un uomo che in forte stato di agitazione stava lanciando pietre contro treni e persone, colpendo alla testa – senza gravi conseguenze – una donna di 55 anni. Proprio Di Martino ha cercato di bloccarlo con taser, senza tuttavia che la scarica abbia avuto efficacia. Ne è scaturita una colluttazione, nel corso della quale l’aggressore ha estratto un coltello da cucina con lama lunga 20 centimetri nascosto nella manica del giubbotto. Feriti in modo lieve due agenti della Polfer, mentre sono subito apparse gravissime le condizioni del vice ispettore, raggiunto con tre fendenti di cui uno al rene e uno al duodeno.

Una volta al Niguarda, il poliziotto 35enne, di origini campane, è stato stabilizzato e operato nella notte da due chirurghi del Trauma team dell’ospedale milanese. Diverse le operazioni per salvare gli organi lesionati e fermare la pesante emorragia, durante le quali il poliziotto è andato più volte in arresto cardiaco. Decine anche le trasfusioni necessarie. Sette, invece, in totale, le ore passate dall’agente in sala operatoria per essere trasferito, intorno alle 9.30, nel reparto di terapia intensiva, dove nel corso della giornata è stato raggiunto dal padre e dalla fidanzata.

Messaggi di vicinanza e apprensione sono stati espressi dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Interno Piantedosi, mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il titolare del Viminale per informarsi delle condizioni dell’agente. Tra i primi a recarsi in ospedale per far visita a Di Martino l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, mentre nel pomeriggio è arrivato al Niguarda anche il capo della Polizia, Vittorio Pisani. A sincerarsi delle condizioni del 35enne è passato, in forma privata, anche il ministro delle Infrastrtutture e vicepremier Matteo Salvini, oltre al deputato di FdI Riccardo De Corato.

L’aggressore, Hassan Hamis, si trova invece nel carcere di San Vittore. Secondo quanto emerso, il 37enne – in Italia dal 2002 dove ha vissuto in prevalenza tra le province di Napoli, Caserta e Avellino – risulta gravato da precedenti per rapina, furto, lesioni personali, e sequestro di persona, nonché condannato per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio per i quali, dal 2013 al 2020, è stato più volte detenuto a Poggioreale e ad Ariano Irpino. A suo carico, il Prefetto di Napoli ha adottato due provvedimenti di espulsione nel 2004 e nel 2012. Un altro provvedimento di espulsione, inoltre, è stato emesso nei suoi confronti, dal Prefetto di Avellino a luglio del 2023. L’ultima denuncia risale a soli 4 giorni fa, quando il 37enne è stato fermato dalla Polfer a bordo di un treno Italo, per aver molestato dei passeggeri, fatto scendere e controllato alla stazione di Bologna. Qui per lui è scattata la denuncia, dopo essere stato trovato in possesso di un rasoio.”Se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiara di chi è“, ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, chiamando il causa il governo: “Io penso che i delinquenti acclarati, si facciano un esame di coscienza e si chiedano perché non fanno il loro dovere“. Il sindaco “arriva al punto di strumentalizzare un episodio così grave come il tentato omicidio di un poliziotto alludendo a un problema di organici delle Forze dell’Ordine”, ha replicato il sottosegretario leghista all’Interno Nicola Molteni, secondo cui “la verità è che questo governo sta aumentando di anno in anno il numero di operatori delle Forze di Polizia, invertendo un trend negativo”.

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