La vicedirettrice del Tg1 al centro delle polemiche per la frase "stiamo scambiando un delitto per un diritto"
“Mi aspettavo questo putiferio perché purtroppo è un tema sensibile, del quale è scomodo parlare ma non volevano essere parole di accusa nei confronti di nessuno”. Così Incoronata Boccia, vicedirettrice del Tg1, in un colloquio con ‘La Stampa’ dopo esser finita al centro delle polemiche nel weekend per le frasi prununciate sul tema dell’Aborto (“stiamo scambiando un delitto per un diritto”) durante il programma ‘Che Sarà’ di Serena Bortone.
“Ritengo di aver detto la mia verità – ha ribadito – Non intendevo condannare, insultare o mettermi su un piedistallo a impartire insegnamenti di virtù o di giusto o sbagliato. Lo fa chi si arroga il diritto di mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente ritenendo che ci sia una cosa che è giusta, che è sinonimo di progresso, diritti, di libertà, mentre tutto il resto è mentalità retrogada, repressiva che si vuole riportare le donne nelle caverne. Penso che questo sia profondamente violento. Le mie parole sono state chiare e nette rispetto a un principio. Sono una giornalista, racconto i fatti: per me l’Aborto è l’interruzione di una vita, di un nascituro”. Boccia rifiuta di essere considerata “una nemica dei diritti delle donne quando invece parlando anche della crudeltà dell’Aborto, di quello che è nella sua atroce verità dal mio punto di vista, mi auguro che tutte le donne possano essere sostenute e aiutate perché spesso sono vittime costrette a questa scelta”.
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