La tragedia a Plan, in val Passiria. Molto probabilmente il giovane stava scendendo da solo lungo un fuoripista quando è stato sorpreso da una slavina

Un ragazzo di 16 anni è morto ieri sotto una valanga in Alto Adige. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio a Plan, in val Passiria, e il corpo ritrovato tra le 21 e le 21:30, ma la notizia è stata diffusa solo in mattinata. Molto probabilmente il giovane stava scendendo da solo lungo un fuoripista quando è stato sorpreso da una slavina.

Si chiama Markus Raffl il 16enne vittima di una valanga verificatasi ieri pomeriggio a Plan, frazione di Moso in val Passiria. Il giovane, un ragazzo del posto, stava scendendo da solo lungo un fuoripista quando è stato sorpreso da una slavina che lo ha travolto. Secondo quanto ricostruito, sarebbe salito in quota poco prima della chiusura degli impianti. Tutto è avvenuto senza nessun testimone, tanto che l’allarme è stato lanciato solo in serata dalla famiglia, che non ha visto rientrare a casa il ragazzo. Le ricerche, che hanno coinvolto soccorso alpino e vigili del fuoco, si sono concluse intorno alle 21:30 con il ritrovamento del cadavere del 16enne sotto la neve. 

Le zone isolate della Val d’Aosta

Una nuova valanga caduta nella notte nel Parco del Gran Paradiso ha isolat il Comune di Rhemes Notre Dame. Il Dipartimento regionale Protezione civile e Vigili del fuoco hanno provveduto a chiudere la strada regionale 24 della Val di Rhêmes a seguito della caduta di una valanga al confine tra i comuni di Rhemes-Notre-Dame e Rhemes-Saint-Georges. 

Cognetti: “Ci sono giornate in cui la montagna dice ‘stai a casa’”

“In questo momento non sono in Val d’Aosta ma sto tenendo la situazione sotto controllo. Ma non condivido l’allarme: chi vive in montagna è abituato a queste grosse nevicate, d’altronde è inverno”. Lo dice a LaPresse lo scrittore Premio Strega Paolo Cognetti, che trascorre gran parte dell’anno nella sua baita a Estoul, in Val d’Ayas. “Sono i cittadini che magari non riescono a rinunciare al fine settimana sulla neve: ieri non ci si doveva muovere. Sciare non era una grande idea. I montanari sanno che quando nevica tanto si deve stare a casa”, ammonisce. “Siccome è domenica pensiamo di dover andare in montagna a tutti i costi, invece ci sono giornate in cui la montagna ti dice ‘stai a casa’. Ma non sappiamo più leggere e ascoltare i segnali della natura. I montanari lo sanno benissimo, aspettano in casa che sia tutto finito e poi puliscono. Da sempre”.

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