Conclusa l'udienza di convalida del fermo del 55enne. L'esito nel pomeriggio

Si dicono innocenti Massimo Carandente e Sabrina Fina, coloro che sono considerati, al momento, i possibili complici degli omicidi commessi da Giovanni Barreca, l’uomo di 55 anni che ha ucciso la moglie Antonella Salomone e i due figli di 5 e 16 anni ad Altavilla Milicia, nel Palermitano. “Per quanto riguarda i fatti confermiamo che loro si ritengono innocenti. Loro credo che conoscessero Barreca, c’era una conoscenza recente. Loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tutto quello che è stato rinvenuto all’interno dell’immobile attualmente è al vaglio della magistratura”, hanno dichiarato gli avvocati difensori della coppia Vincenzo e Sergio Sparti. I due – riferiscono ancora i legali – sono stati “minacciati e intimiditi dagli altri carcerati, temono per la loro incolumità, sono provati da quanto successo e continuano a ribadire la loro innocenza” e sono stati messi in isolamento.

Massimo Caradente bersagliato con arance in carcere

“Massimo Caradente nelle scorse ore è stato bersagliato dal lancio di arance dalle altre celle. Per questo sia lui, sia la compagna Sabrina Fino sono stati messi in isolamento“, hanno aggiunto gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti. “C’è un grande fervore religioso – proseguono – noi oggi abbiamo voluto capire meglio le loro relazioni con le comunità evangeliche e il contesto che ruota attorno alla vicenda. Noi siamo i primi, anche come avvocati, ad essere provati. Loro sono turbati da tutto ciò che sta accadendo”, concludono i legali. 

Terminata udienza convalida fermo Barreca

Si è intanto conclusa, al carcere Pagliarelli di Palermo, l’udienza di convalida del fermo di Giovanni Barreca. “Nelle prossime ore avremo l’esito della convalida o meno – spiega l’avvocato Giovanni Barracato, difensore di Barreca – è estremamente provato e sconvolto. Ha fatto trasparire questo suo momento di sconvolgimento totale. Questa mattina era molto nervoso”.

Nella villa dell’orrore sequestrati gli strumenti della tortura

Oltre alle catene, i carabinieri hanno sequestrato, all’interno della villetta di Altavilla Milicia, decine di oggetti che secondo gli inquirenti sono gli strumenti con cui sono stati torturati Antonella Salamone, Kevin ed Emanuel, rispettivamente la moglie e i due figli di Giovanni Barreca, reo confesso della strage. A cominciare dall’attizzatoio e da tutti gli altri strumenti per il camino, fino ai guanti con evidenti tracce di sangue. Ma non solo: fra i reperti trovati sulla scena del massacro ci sono cavi elettrici, una sciarpa, uno straccio trovato nella bocca di uno dei ragazzi oltre a vestiti e suppellettili. Tutti oggetti che sono ora nei laboratori dei Ris. Gli specialisti, oltre a cercare chi li ha impugnati, stanno accertando se siano state le armi che hanno ucciso i due ragazzi e la loro mamma.

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