I tre sono accusati di omicidio plurimo e soppressione di cadavere per il triplice omicidio di Altavilla Milicia

Sono due fanatici religiosi, Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due fermati ieri sera insieme con Giovanni Barreca, per il triplice omicidio di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Le due persone fermate ieri dai carabinieri con l’accusa di aver partecipato all’omicidio della moglie e dei due figli di Barreca sono accusate di omicidio plurimo e soppressione di cadavere. Massimo Carandente sul suo profilo Facebook pubblicava unicamente card, foto e citazioni a tema religioso, mentre Sabrina Fina, promoter di prodotti per l’igiene personale e la cura del corpo, postava a sua volta numerosi passaggi dei Vangeli.

Sin dall’inizio una delle piste investigative battute dagli inquirenti è stata quella di un delitto che maturato per l’adesione di Barreca a gruppi o sette religiose che lo avrebbero potuto portare a compiere il gesto.  Giovanni Barreca era del resto un fanatico religioso e su un suo profilo social aveva citato più volte Roberto Amatulli, parrucchiere barese autoproclamatosi pastore evangelico, guaritore ed esorcista, che affermava di essere in grado di scacciare il demonio.  “Dentro mia moglie e i miei due figli si nascondeva il demonio, per questo li ho uccisi, era l’unica cosa da fare”, avrebbe detto Barreca appena bloccato dai carabinieri.

Barreca ha massacrato la moglie, le ha dato fuoco e l’ha fatta a pezzi, prima di nasconderla sotto un cumulo di terra nel giardino della casa di via Regia Trazzera Marina di Granatelli. I figli li ha invece strangolati con una catena, lasciata vicino al corpo del più grande. I sanitari del 118 e i carabinieri della compagnia di Bagheria e del nucleo investigativo di Monreale quando sono entrati in casa hanno trovato la terza figlia, la primogenita di 17 anni, in stato di shock, probabilmente narcotizzata. Ma miracolosamente scampata al massacro.

Pastore evangelico: “Giovanni era uomo tranquillo”

Giovanni era un uomo tranquillo mai una parola fuori posto, mai alzato delle mani ai propri figli,un padre di famiglia come tutti gli altri che lavorava”. Così su Facebook Cristian Violante, guardia giurata di Gela e pastore evangelista che racconta di avere conosciuto nel 2019 Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia che ha ucciso la moglie, Antonella Salamone e due figli, Kevin ed Emanuel. “Poi loro sono partiti al nord e non li ho più sentiti. Nessun contatto”, continua il pastore dicendosi dispiaciuto del fatto che “hanno trovato delle persone che si sono spacciati per evangelici ma non lo sono” e che lo hanno “portato a fare questa tragedia. Il movimento evangelico come quello cattolico,non c’entra niente con questa storia, perché noi portiamo le persone a sperimentare l’amore di Cristo, colui che ti abbraccia,ti ama,e ti accetta per così come sei,e ti cambia la vita,come è cambiata la mia”.”Addolorato per questa famiglia e per i bimbi e l’unica cosa che dovremo fare in questo momento è pregare,e chi ha colpa pagherà secondo la legge dello stato e anche quella divina”, conclude Violante.

 

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