Alla manifestazione hanno partecipato quasi duemila persone

Quasi duemila persone hanno partecipato questo pomeriggio a Milano al corteo pro Palestina che solitamente si svolge il sabato ma che è stata rimandato di un giorno, su richiesta del Viminale perché in concomitanza col Giorno della Memoria, malgrado nella giornata del 27 gennaio alcune migliaia di persone abbiano tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine in via Padova per dar vita ugualmente a un corteo non autorizzato. Azione che ha provocato alcuni momenti di tensione. Il corteo di oggi, che si è snodato da piazzale Loreto fino all’Anfiteatro Martesano, si è svolto senza tensioni tra cori, musica e bandiere, dietro due striscioni con la scritta “fermiamo il genocidio e salviamo Gaza” e “Contro il regime di apartheid”. Molti anche gli slogan contro la guerra e contro il governo israeliano e sul premier Netanyahu. “Per la prima volta la facciamo domenica, perché dal 7 ottobre fino a oggi abbiamo manifestato sempre il sabato, ma questa volta l’autorità ci ha invitato a spostarla per la concomitanza col Giorno della Memoria. Cosa che noi abbiamo fatto, abbiamo rispettato l’ordine della pubblica sicurezza e del ministro dell’Interno, però ci siamo trovati davanti un atto che è stato positivo anziché essere negativo, perché così i giornali hanno parlato di noi e della Palestina per due giorni”, ha spiegato Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese della Lombardia. Per quanto riguarda il tentativo di creare lo stesso un corteo nel giorno vietato, Tamimi ha dichiarato: “Giustamente erano giovani con la testa un po’ calda, certamente che loro rifiutavano il fatto che noi non possiamo fare il corteo e ci sono stati degli scontri. Però tutto sommato, temevo peggio, avevamo paura succedesse di peggio”. Durante il percorso un manifesto col simbolo della Lega e la faccia di Matteo Salvini è stato imbrattato con sangue finto. Dopo l’arrivo all’Anfiteatro Martesano e alcuni interventi dal microfono, la manifestazione si è sciolta.

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