Depositate in Regione Lombardia le 8.181 firme raccolte per portare in Aula la proposta di legge

“Grazie a 8.181 cittadine e cittadini della regione Lombardia che hanno sottoscritto questa proposta e grazie alle persone che hanno raccolto le firme e le organizzazioni che hanno partecipato. Veramente questa è una giornata di festa. In Italia è già un diritto essere aiutati a morire in determinate condizioni. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza su DJ Fabo. Noi chiediamo semplicemente che ci siano dei tempi certi per rispondere alle persone che chiedono di essere aiutate a morire, per evitare che si tenga per mesi o addirittura per anni una persona affetta da sofferenze insopportabili nell’incertezza senza nemmeno dare una risposta. Questa è competenza del servizio sanitario e quindi è competenza della regione”. Così, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni che questa mattina ha depositato in Regione Lombardia le 8.181 firme raccolte per portare in Aula la proposta di legge sul fine vita, che nei giorni scorsi è stata bocciata in Veneto. “È un dibattito quello in consiglio regionale Veneto che si è alimentato di un equivoco”, ha spiegato Cappato. “Il diritto a certe condizioni di essere aiutati a morire già esiste perché l’abbiamo in parte conquistato. Si discuteva solo delle procedure per poterlo attuare, molte consigliere e consiglieri hanno fatto finta di non capirlo e hanno parlato d’altro, speriamo che invece in Lombardia si riesca a parlare veramente dell’oggetto. Della concreta nostra proposta” ha concluso.

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