Evacuate 193 persone. Una quarta persona estratta senza vita era già morta prima dell'incendio

Un forte odore di fumo acre ha preceduto di qualche minuto il black out. Subito dopo, alle 23 circa di venerdì, all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, alle porte della Capitale, è iniziata la notte di terrore. Mentre il buio invadeva le corsie, dalle finestre uscivano lingue di fuoco che, miste a una colonna di fumo nero, salivano di diversi metri verso l’alto, lambendo la facciata interna. Tra le urla e le richieste d’aiuto dei pazienti immobilizzati a letto, illuminati dalla luce flebile della lampade del circuito d’emergenza, i vapori del rogo avevano saturato l’ambiente e quando sono arrivati i soccorritori la scena sembrava quella di un girone infernale.

Mentre i soccorsi si facevano strada, i carabinieri della compagnia di Tivoli portavano in salvo, insieme alla polizia del commissariato e delle volanti, i 193 ricoverati, alcuni dei quali allettati e intubati, salvandoli da morte certa. Quando i vigili del fuoco hanno domato le fiamme e sono potuti entrare nella struttura ospedaliera, hanno fatto la macabra scoperta.

Chi sono le vittime del rogo:

Tre persone, Pierina Di Giacomo di 86 anni, Romeo Sanna, anche lui di 86 anni, e Virginia Giuseppina Facca, di 84, erano morte, asfissiate dai vapori della combustione. Una quarta persona estratta senza vita è Emidio Timperi, di 76 anni, ma era morto per altra causa, già mezz’ora prima che divampassero le fiamme. Dai primi rilievi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Roma e della polizia scientifica della questura, coordinati dalla procura di Tivoli, sembra che le fiamme si siano propagate da un’area esterna adibita a deposito di rifiuti ospedalieri, alcuni dei quali altamente infiammabili.

L’impianto antincendio non sarebbe scattato

Ma sotto accusa è finito anche l’impianto antiincendio, che secondo quanto apprende LaPresse da fonti investigative non sarebbe entrato in funzione, non segnalando la presenza di fumo. Questa ipotesi, insieme a quella legata alla tipologia di rifiuti stipati nel deposito, è al vaglio degli investigatori, che hanno acquisito le immagini di videosorveglianza. “Abbiamo aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Durante il sopralluogo, abbiamo acquisito dei video delle telecamere di videosorveglianza. Escludiamo la matrice dolosa. Le indagini sono state delegate alla polizia di Stato e al comando provinciale dei vigili del fuoco”, ha dichiarato il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto. “Stiamo verificando e accertando quale sia stato il punto d’innesco delle fiamme, ovvero il punto da dove è partito l’incendio. Potrebbe essere tanto dall’esterno, da dove c’erano i rifiuti, quanto dall’interno, dove un tizzone potrebbe essere precipitato dall’alto verso il basso interessando l’area dei rifiuti”, ha sottolineato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma, Adriano De Acutis. Nei prossimi giorni potrebbero essere già iscritti sul registro della procura i primi indagati.

 

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