L'imprenditore russo fu 'liberato' dai domiciliari lo scorso 22 marzo

I Carabinieri del Comando provinciale di Milano stanno dando esecuzione in queste ore nel Bresciano e in Slovenia e Croazia a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano, Anna Magelli, nei confronti di un italiano di origine bosniaca e 5 stranieri che avrebbero fatto parte del ‘commando‘ che lo scorso 22 marzo ha liberato Artem Aleksandrovich Uss, il 40enne uomo d’affari russo, ai domiciliari a Basiglio, mentre era in attesa di essere estradato verso gli Stati Uniti, riuscendo a farlo fuggire dall’Italia per tornare in Russia.

L’inchiesta dei militari del Nucleo investigativo, coordinati dal sostituto procuratore Giovanno Tarzia e con la supervisione del Procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, contesta i reati di evasione e procurata evasione in concorso, con l’aggravante della transnazionalità. Il gruppo si sarebbe dato alla fuga manomettendo il braccialetto elettronico dell’imprenditore, figlio di un oligarca vicino a Vladimir Putin, mentre era ai domiciliari nella ex Cascina Vione, e avrebbe attraversato il confine sloveno con 4 diverse automobili.

Caso Uss, l’indagine ha ricostruito sopralluoghi per evasione imprenditore

L’indagine, condotta con canali di cooperazione investigativa tramite Europol e giudiziaria con Eurojust e scambio di informazioni con l’Ufficio Affari Internazionali del Dipartimento di Giustizia Usa e con il Procuratore del Distretto Orientale di New York, ha ricostruito tutta una serie di sopralluoghi effettuati nei mesi precedenti all’evasione e finalizzati a far evadere il 40enne, oltre a una rete di fiancheggiatori di diverse nazionalità sui quali sarebbero ancora in corso approfondimenti investigativi.

Il russo era stato arrestato il precedente 17 ottobre presso l’aeroporto di Milano-Malpensa in esecuzione del mandato di arresto emesso il 26 settembre dal Dipartimento di Giustizia americano, con le accuse di associazione a delinquere per frode ai danni dello stato, bancaria, riciclaggio di denaro e violazione dell’International Economic Power Act sul commercio di petrolio sotto embargo. I dettagli dell’operazione saranno resi noti mercoledì mattina alle 10 durante una conferenza stampa in Procura a Milano.

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