La sorella: "E' capace d'intendere, mi auguro si condanni da sola"

Due valige con all’interno “trenta abiti da sera” e “nel frigorifero non c’era molto da mangiare: mele, Coca-Cola, acqua, salsa di pomodoro e un piatto con degli avanzi”. È la descrizione della casa di Alessia Pifferi fatta oggi nel processo alla donna, accusata di omicidio volontario pluriaggravato per aver abbandonato in casa la figlia di 18 mesi – Diana – fino a provocarne la morte – da parte dei primi agenti di polizia giunti nell’abitazione per i rilievi tecnico-scientifici lo scorso 20 luglio 2022. Davanti alla Corte d’Assise di Milano, presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, il primo dirigente della Polizia scientifica per la Lombardia, Maria Di Giulio, ha raccontato come si vedesse che la bimba trovata morta nella sua culla “fosse stata risciacquata e rilavata perché aveva la testa umida e i capelli bagnati”.

Il processo è stato rinviato al prossimo 27 giugno quando verranno sentiti altri testimoni dell’accusa, a cominciare dal Comandante della squadra mobile di Milano, Marco Calì, i medici legali, la sorella di Alessia Pifferi, Viviana Pifferi, e la madre Maria Assandri (parti civili rappresentate dall’avvocato Emanuele De Mitri).

La sorella di Alessia: “E’ capace d’intendere, mi auguro si condanni da sola”

“Non riesco a vedere né una lacrima né niente, è una cosa che mi fa malissimo. Io spero che si condanni da sola capendo quello che ha fatto. Mi auguro che venga ritenuta capace di intendere e di volere, perché per me è capace. Anche perché è lei che ha voluto tenerci lontani, noi c’eravamo”. Così Viviana Pifferi al termine dell’udienza nel processo a Milano. Davanti a “noi lei faceva la mamma – ha spiegato – e se le davi addosso ti diceva che lei sapeva fare la mamma” ma “fa molto male sentire che nel frigo non c’erano alimenti per bambini perché noi glieli portavano anche”, ha detto in relazione alla deposizione di alcuni agenti di polizia e della scientifica che hanno descritto il quadro della casa dove la bambina ha trovato la morte.

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