L'annuncio a posteriori della sindaca di Stresa, che si difende: "Per evitare attacchi mediatici"

Una commemorazione “con massima riservatezza” è avvenuta nel pomeriggio del 23 maggio, anniversario della strage alla funivia del Mottarone, sul luogo della tragedia. A comunicarlo è la sindaca di Stresa Marcella Severino che posta sui social le foto di una lapide, donata dalla nonna materna dell’unico sopravvissuto, Eitan, ancora ‘conteso’ tra il ramo materno e paterno della famiglia: lapide “privata”, però, che ricorda solo alcune delle vittime. La cerimonia, spiega la sindaca, è stata “organizzata dallo psicologo, mediatore internazionale e ambasciatore di pace dell’Onu dal 2007 dottor David Gerbi che ha deposto un monumento in ricordo delle vittime”.

Alla cerimonia hanno partecipato il parroco don Gianluca Villa, il Rav David Elia Sciunnach, vice rabbino capo di Milano, Raphael Singer, capo dipartimento economico e scientifico dell’ambasciata di Israele a Roma e, dice ancora la prima cittadina, “un gruppo ristretto di persone”. La lapide, dice la sindaca, verrà posizionata definitivamente nelle prossime settimane: come si vede dalle immagini, riporta i nomi di Amit e Tom Biran, Itshak e Barbara Cohen e Tal Peleg e la dicitura “donato da Esther Peleg Cohen”.

Il piccolo Eitan è stato al centro di una vicenda anche giudiziaria poiché poco dopo la morte dei genitori nella strage fu portato dal nonno materno in Israele: per il caso, il nonno ha patteggiato una pena al tribunale di Milano a 20 mesi di reclusione, pena sospesa. La nonna che ha donato la lapide risultava indagata. Ora il piccolo vive con la zia Aya Biran, che fa parte invece del ramo paterno della famiglia. I nonni paterni erano presenti alla commemorazione pubblica al mattino del 23. I nonni materni possono vedere il bimbo, a quanto si apprende, in presenza degli assistenti sociali.

“La scelta di condividere solo a posteriori questa cerimonia (quella del pomeriggio, ndr) è stata unanime per dare un senso commemorativo di preghiera evitando che divenisse un ennesimo attacco mediatico“, spiega Marcella Severino sui social. 

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