Gli inquirenti cercano il filmato del momento in cui si ferma l'auto della polizia locale per capire quale versione sia più aderente alla realtà

Ci sono almeno 10 filmati, girati con gli smartphone, del pestaggio della transessuale 41enne di origini brasiliane, avvenuto mercoledì mattina in via Sarfatti a Milano ad opera di alcuni agenti della Polizia locale. Gli inquirenti, guidati dalla procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, ritengono ‘prioritaria’ la visione di tutte le immagini disponibili sul posto – per poi sentire i testimoni dell’accaduto e la vittima – ma anche quelle al Parco Trotter dove è cominciato il ‘contatto’ con la donna. I pm stanno acquisendo i video delle telecamere di sorveglianza del Comune di Milano, degli stessi vigili urbani, dell’Amsa e di alcuni privati. In particolare si cerca il filmato del momento in cui si ferma l’auto per capire quale delle versioni fornite – le interviste della 41enne o la relazione di servizio del capo pattuglia intervenuto – sia più aderente alla realtà. Al momento il fascicolo è ancora contro ignoti. Gli agenti sono stati identificati ma si attende un’altra relazione in cui a ogni fotogramma corrisponda un’identità per qualificare correttamente i reati. In assenza di una querela da parte della trans e, soprattutto, di un referto medico l’ipotesi di lesioni aggravate sarà improcedibile e potrebbe rimanere in piedi solo un’ipotesi residuale di violenza privata. Nel frattempo – da quanto si apprende – nessuno dei quattro agenti immortalati nel video reso virale sui social ha precedenti disciplinari o era stato assunto di recente dal Corpo della Polizia locale. La Polizia scientifica non potrà esaminare la volante dove, secondo la versione fornita sarebbe avvenuto lo ‘scontro’ nei minuti precedenti al manganellamento della donna (denunciata per resistenza durante la fuga), perché è stata igienizzata in seguito ai timore per le affermazioni sull’essere ammalata di Aids.

La legale della donna: “Referto e poi denuncia”

Il legale della transessuale Bruna, colpita con manganelli e spray al peperoncino da alcuni agenti della Polizia locale di Milano mercoledì mattina, l’avvocato Debora Piazza, ha incontrato oggi la sua assistita in studio e a breve depositerà una denuncia in Procura. La legale sta accompagnando in queste ore la donna di 41 anni alla Clinica Mangiagalli di Milano per refertare le ferite, in particolare un colpo alla testa con molto sangue raggrumato. La donna sarebbe “terrorizzata e sconvolta”, “depressa” e “non riesce a rivedere le immagini dei video” in circolazione. La 41enne ha ribadito la sua versione dei fatti: si trovava al Parco Trotter, in stato di agitazione e urlando, quando gli agenti della Polizia locale intervenuti l’avrebbero – stando a quanto riferisce – “aggredita e pestata”, anche all’interno della macchina che si sarebbe fermata per quel motivo e non per un presunto malore da lei denunciato. La donna racconta di essere stata trattenuta in via Custodi – nella sede del Radiomobile e Ufficio fermi dei vigili urbani – per ore. 

La legale: “È in ospedale in condizioni pietose”

Si trova al momento in ospedale “con lividi, un colpo alla testa, in condizioni pietose” la donna. Lo ha dichiarato a LaPresse la sua legale, Debora Piazza, secondo cui Bruna sarebbe arrivata in lacrime nello studio: “Solo ora si sta rendendo conto di cosa sia successo“, dice ancora l’avvocata.

 

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