Il racconto della donna trans: "Ho avuto molta paura, non mi ero spogliata"

“E’ la polizia, poteva anche ammazzarmi”. Così la donna transessuale presa a manganellate da alcuni agenti della polizia locale a Milano racconta ad alcuni giornalisti la sua versione su quanto accaduto ieri. La donna si trova in zona via Padova e dice di aver avuto “molta paura”. “Mi hanno picchiata, non lo so perché”, spiega. “Volevano picchiarmi, cosa ho pensato… Niente, è la polizia, no? Io sono trans, straniera, non abbiamo protettori”, e aggiunge: “Volevano arrestarmi ma prima di arrestarmi mi hanno riempita di botte, peperoncino in faccia… Di tutto”. 

“No, no, no, non mi ero spogliata, avevo gli stessi vestiti che ho ora, ero vestita“, racconta la donna, seduta su una panchina, con addosso la maglia viola ripresa nel video che circola da ieri sui social. “Ha discusso con me un ragazzo peruviano, stava urlando, erano tipo le 9 del mattino e passavano le persone e qualcuno ha chiamato i vigili, che sono arrivati e sono venuti da me”, aggiunge. Spiega: “Mi hanno chiesto un documento, siccome non lo ho, ho detto ti do la fotocopia, però hanno detto che non valeva e che dovevo accompagnarli nell’ufficio di polizia”, spiega ancora.

Poi racconta di essersi innervosita perché gli agenti non avrebbero fermato altre persone coinvolte nella presunta lite: “Mi è venuta la rabbia, mi innervosisco, mi è venuta la furia nella testa – dice – Ho iniziato a sbattere la testa, da lì loro si sono arrabbiati, dicevano basta, basta, io dicevo perché prendete solo me”. “Non ho fatto niente per meritarmi quelle botte”, dice ancora, “Solo la signora, una donna, poliziotta, lei è stata bravissima”. “Non mi hanno picchiata perché ho provocato, ma perché lo volevano”. 

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