Restano 26mila le persone sfollate e oltre 600 le strade ancora chiuse. La paura è per le frane che potrebbero verificarsi

IN AGGIORNAMENTO – Non cala l’attenzione per l’Emilia Romagna, dove anche lunedì l’allerta meteo è rossa: per domani è allarma soprattutto nella zona di Forlì. La paura, adesso, è per le frane che potrebbero verificarsi. Fari puntati su montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica sulla pianura modenese, mentre aumenta la preoccupazione per il Po, che in Piemonte è esondato al confine tra Torino e Cuneo, e nel capoluogo piemontese i Murazzi sono stati chiusi nell’attesa in serata di una piena ‘moderata’.

In 10mila, intanto, hanno potuto fare rientro a casa mentre restano 26mila gli sfollati in Emilia Romagna. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 5.370 (di cui circa 4mila nel ravennate, 734 nel bolognese, 632 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni, scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). Restano 43 i comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano circa 305 le frane concentrate in 54 comuni. Tutte le squadre di rilevatori (soprattutto nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena) sono in campo, anche con i droni laddove le strade non sono più percorribili.

Si scava nel fango, cercando di ripulire strade e case. In centinaia stanno lavorando per tentare di tornare a una normalità che sembra lontana secoli. Sono 4mila gli interventi dei vigili del fuoco dall’inizio dell’emergenza, mentre continuano ad arrivare da tutta Italia le colonne mobili delle protezioni civili regionali: nessuno è rimasto fermo, la macchina dei soccorsi si è attivata per raggiungere le zone dell’alluvione. Quasi 33mila persone e 1.700 volontari sono al lavoro in Emilia-Romagna. Tra i volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo e Umbria. A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato. Per quanto riguarda la viabilità, sono 622 le strade chiuse, di cui 225 chiuse parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel Riminese. 

Urso: “In decreto stop mutui”

“Io mi sono confrontato col sistema produttivo, anche con le istituzioni dell’Emilia-Romagna e domani presenteremo un primo pacchetto di sostegno all’interno del decreto emergenza che prevederà, mi auguro, la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del Fondo di garanzia che, a nostro avviso, debba essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Ue Competitività a Bruxelles. “Questo sarà un primo pacchetto di interventi. Poi successivamente, quando si farà un censimento effettivo dei settori e delle aree e delle aziende più colpite potremmo intervenire con misure più appropriate e mirate”, ha aggiunto.

Scuole chiuse a Forlì

Confermato lo stop all’attività didattica delle scuole superiori di Forlì anche per domani, martedì 23 maggio. “Il provvedimento – spiega su Facebook il sindaco Gian Luca Zattini – si è reso necessario a causa del persistere della situazione di forte criticità sotto il profilo della viabilità locale e dell’interruzione di numerose arterie stradali, così come dell’impossibilità di garantire il collegamento con centri minori a causa di vari eventi franosi tutt’ora in corso”. Zattini conferma gli studenti delle superiori torneranno in classe mercoledì 24 maggio e ringrazia tutti per “pazienza dimostrata in questi giorni”.

Domani allerta rossa in Emilia Romagna per piene e frane 

Dalla mezzanotte del 23 maggio a quella del 24 maggio in Emilia-Romagna è prevista un’allerta rossa per criticità idraulica nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Lo si legge in un bollettino della Protezione Civile. Non sono previste precipitazioni e quindi, precisa il bollettino, “non sono previsti ulteriori innalzamenti dei livelli idrometrici, attualmente in lenta decrescita, nelle sezioni vallive di tutti i corsi d’acqua maggiori interessati dalle piene dei giorni scorsi. Tuttavia, permarranno condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua e che gravano sul reticolo secondario e di bonifica. Permarranno nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti e all’evoluzione, con possibile aggravamento, delle frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi”. Il codice arancione sul settore collinare bolognese e romagnolo – precisa ancora la nota – “è connesso alle gravi criticità idrogeologiche già presenti sul territorio e originate dagli eventi dei giorni scorsi”. 

Circa 5000 interventi VVF in zone colpite da alluvione 

I Vigili del Fuoco continuano il lavoro nelle zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione degli scorsi giorni. Sono 4.963 gli interventi svolti a oggi che hanno visto impegnati 879 Vigili del Fuoco. 244 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 326 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità. 150 sono i soccorritori acquatici, 50 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 16 i Posti di Comando Avanzato. Dei mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 35 sono piccoli natanti, 3 gli anfibi, 1 hovercarft, 3 gli elicotteri e 12 i droni. Dei 4.963 gli interventi effettuati finora 1.148 sono stati effettuati a Bologna, 2.089 a Ravenna, 1.362 a Forlì Cesena, 364 a Rimini.

Regione Emilia Romagna chiede rinvio pagamento tasse e contributi 

Oltre alle attività di primo intervento in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna, la Regione pone la propria attenzione anche ad altri aspetti che riguardano la fase immediatamente successiva agli interventi di emergenza. Come, ad esempio, la necessità di evitare che persone e aziende delle aree colpite da frane e allegamenti tali da creare veri e propri isolamenti dal resto del territorio, debbano anche preoccuparsi, nell’immediato, di far fronte ad adempimenti fiscali, contributivi o simili. Per questo la Regione Emilia-Romagna ha definito un primo elenco di Comuni nei quali, a causa della alluvione o delle frane che si sono verificate in conseguenza, c’è l’oggettiva impossibilità di poter continuare a garantire il normale svolgimento delle attività produttive o la normale vita sociale della popolazione. Elenco non esaustivo e che potrebbe essere aggiornato: nel caso di evoluzione peggiorativa del quadro degli eventi e dei danneggiamenti, si provvederà prontamente a integrare l’elenco trasmesso. È quanto si legge in una nota della Regione Emilia Romagna.

100mila terminali in Emilia Romagna per riportare internet

“Al lavoro per portare la connettività interrotta dall’alluvione e dalle frane e ricollegare alla rete internet, ospedali, uffici pubblici, scuole, gruppi di cittadini che si trovano in zone isolate o sfollati nelle palestre, imprese delle zone più colpite. Sono in partenza da oggi oltre cento gruppi satellitari che saranno installati nei prossimi giorni nel territorio che si trova in situazione più critica: provincia di Ravenna e collina da Ravenna a Rimini. Una gara di solidarietà per riportare il segnale là dove le condizioni sono più difficili. Il Gruppo Unipol ha acquistato i primi terminali Starlink acquistati dalla SpaceX, l’azienda di Elon Musk che, da parte sua, ha orientato i suoi satelliti per portare alla Romagna il massimo segnale e la maggior copertura”. Lo comunica la Regione Emilia Romagna.

Testimone: “Siamo provati, da giorni nell’acqua e non dormiamo”

Siamo molto provati, sono senza voce. Sono giorni che siamo a mollo nell’acqua e non stiamo dormendo. Nella mia via la situazione è critica, in fondo alla via è crollata la strada verso il fiume, ci sono dei lavori grandissimi da fare”. Lo racconta a LaPresse Claudia Campedelli, abitante di Ronta di Cesena. “A me ancora manca la luce al piano di sotto del mio appartamento, perché hanno finito di togliere l’acqua stamattina. Ci sono voluti tre giorni per togliere tutta l’acqua. Sabato sono venute 200 persone ad aiutare, è stata fatta una catena umana per i secchi di fango. È stato commovente. Qui si sono raccolti 7 metri d’acqua in altezza, le cantine e gli scantinati sono state stati completamente allagati”, ricorda.

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