Lo ha detto il commissario Valenti. Croce Rossa: "Migrazione non è emergenza di per sé"

Verso un ampliamento dei posti negli hotspot per far fronte alle migrazioni.L’impegno è quello di raddoppiare quantomeno la capacità degli hotspot attuali attivi, e quindi oltre un migliaio di posti perché crediamo che questa risposta emergenziale vada implementata e strutturata” perché consente a tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza immigrazione, Valerio Valenti, nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’organizzazione di volontariato a Roma, a proposito dell’individuazione di nuove strutture d’accoglienza. “Hotspot di piccole dimensioni con 200-250 posti – ha detto -. Strutture volano, camere di compensazione in cui i migranti possono rimanere poco tempo nell’attesa di trovare accoglienza sul territorio più strutturata e organizzata”.

“Con le nostre risorse rimetteremo in piedi tutta la parte dell’hotspot non utilizzabile, interverremo su alcuni altri aspetti relativi alla mensa, agli infissi, i bagni, insomma sicuramente ci saranno degli interventi importanti. Le risorse ci sono e le metteremo a disposizione. Non ci sarà un aumento dei posti disponibili, appena al di sotto di 400”, ha detto ancora Valenti. 

La Croce Rossa: “Migrazione non è emergenza”

“Il fenomeno migratorio non è di per sé un fenomeno emergenziale ma naturale. Un fenomeno che fa parte della storia dell’uomo, però dico anche che con questa organizzazione abbiamo ovviato per tempo, cercando di rispondere al flusso migratorio in anticipo. Abbiamo già fatto riunioni con tutti i presidenti regionali di Croce Rossa per attivarci per l’assistenza sul territorio nazionale nel caso in cui ci siano smistamenti nelle varie regioni”. Lo ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’organizzazione di volontariato a Roma, a proposito della gestione del centro d’accoglienza di Lampedusa. “Abbiamo attivato un percorso virtuoso – ha detto – insieme al governo, in modo tale da favorire una assistenza capillare, a misura di essere umano, e che non spaventi la popolazione. Dobbiamo fare in modo che l’assistenza sia adeguata alle persone e non desti preoccupazioni, timori, paure e quindi discriminazioni alle persone che risiedono”.

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