Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha rigettato l'istanza della difesa dell'anarchico in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre

Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto l’istanza di differimento della pena ai domiciliari per Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso contro il regime di 41 bis. Nell’ordinanza redatta dai giudici Giovanna Di Rosa, Ornella Anedda e gli esperti Manuela Del Campo e Federica Di Pietro viene respinta anche la proposta di “collocazione permanente nel Reparto di Medicina Protetta dell’Ospedale San Paolo di Milano” come richiesto dalla procura generale di Milano. Il 55enne resta comunque in ospedale per il momento per motivi di salute, ma non in maniera stabile.

Anarchico al legale: “Vado avanti con protesta”

“La collega che oggi ha visto Alfredo afferma che quest’ultimo le ha detto di continuare la sua protesta e che si immaginava arrivassero due rigetti“. Così l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, dopo che i tribunali di Sorveglianza di Milano e Sassari hanno rigettato le istanze di differimento della pena, con la richiesta di domiciliari, per l’anarchico. “La cosa che lo fa più arrabbiare è relativa alla consegna dei libri, sono tre settimane che ha chiesto un libro di Borges e ancora non glielo hanno dato. Al 41 bis la cosa che è meno salvaguardata è il diritto allo studio, alla lettura, alla crescita morale e culturale del detenuto”, aggiunge il penalista.

Anarchico: “Al 41 bis ‘morirei dentro’ anche mangiando”

La carcerazione al 41 bis porterebbe Alfredo Cospito a “morire dentro, anche se riprendesse ad alimentarsi“. Sono le dichiarazioni che l’anarchico in sciopero della fame ha reso giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano venerdì e inserite nell’ordinanza con cui il collegio oggi ha respinto la sua istanza di differimento pena ai domiciliari a casa della sorella a Viterbo.

“Liberate quei quattro vecchi malati che ci sono in SAI”. Così Alfredo Cospito si è rivolto ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano con riferimento ai compagni nel reparto sanitario del carcere di Opera (2 in particolare). La frase viene riportata nell’ordinanza con cui oggi è stato negato il differimento pena ai domiciliari per l’anarchico in sciopero della fame.

Anarchico ai giudici: “Liberate quei 4 vecchi malati”

Liberate quei quattro vecchi malati che ci sono in SAI“. Così Alfredo Cospito si è rivolto ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano con riferimento ai compagni nel reparto sanitario del carcere di Opera (2 in particolare). La frase viene riportata nell’ordinanza con cui oggi è stato negato il differimento pena ai domiciliari per l’anarchico in sciopero della fame.

Attacco cardiaco ‘artefatto’, no infarto

L’episodio cardiaco ad Alfredo Cospito dello scorso 21 marzo alle ore 11.30 sarebbe stato “artefatto”, cioè “il segnale interpretato dal monitor come un quadro di tachicardia ventricolare” è “stato ritenuto non riconducibile a tale disturbo cardiaco né tantomeno ad un infarto miocardico”. Lo scrivono i giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano respingendo la richiesta dell’anarchico di essere collocato ai domiciliari. L’evidenza – secondo i magistrati – sarebbe stata dimostrata nell’udienza di venerdì all’ospedale San Paolo di Milano quando è stato depositato un “aggiornamento della relazione clinica”.

Giudici: “Salute compromessa è sua scelta volontaria”

L’attuale condizione di salute” di Alfredo Cospito “gravemente compromessa è conseguenza dell’esercizio del suo diritto all’autodeterminazione attraverso il rifiuto, con scelta programmata, volontaria e autonoma, della nutrizione, affiancato alla dichiarazione delle sue motivazioni” come la “contrarietà al regime speciale del 41 bis”. Lo scrivono i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano nell’ordinanza di rigetto del differimento pena ai domiciliari per l’anarchico in sciopero della fame da oltre 5 mesi. 

 Giudici: “Se torna a mangiare può salvarsi la vita”

La condizione clinica di Alfredo Cospito è “allo stato ancora reversibile” ma “il rifiuto dell’alimentazione ha determinato l’attuale condizione e sta determinando inesorabilmente il suo peggioramento”. Lo scrivono i giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano nell’ordinanza di rigetto dei domiciliari per l’anarchico in sciopero della fame da oltre 5 mesi contro il 41 bis. Per i magistrati di Sorveglianza Cospito “persevera infatti nel suo rifiuto di aderire ad un protocollo di rialimentazione dopo il digiuno prolungato, che in ogni caso dovrebbe essere effettuato sotto monitoraggio sanitario”. 

Perizia psichiatrica, no disfunzioni personalità

Alfredo Cospito non presenta “tratti disfunzionali di personalità, sui quali sarebbe altrimenti doveroso indagare”, e “l’esito del consulto psichiatrico” mostra che “Cospito è lucido, collaborante, non emergono alterazioni della percezione né acuzie psichiatriche ed egli appare consapevole dei rischi connessi alla prosecuzione del regime dietetico“. Lo affermano i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano rigettando la richiesta di differimento pena ai domiciliari per l’anarchico in sciopero della fame da oltre cinque mesi. Cospito sarebbe stato sottoposto a un consulto psichiatrico il 15 marzo 2023 come risulta da una relazione allegata all’ordinanza dei giudici. “Appare determinato nel rifiuto delle terapie proposte – si legge – esprimendo così il suo spazio di autodeterminazione, al fine di provocare gli effetti di cambiamento a livello giudiziario, politico e legislativo”.

Antimafia: “Cospito è pericoloso”

Alfredo Cospito è caratterizzato da “estrema pericolosità sociale” in ragione “dei suoi collegamenti con l’Associazione terroristica denominata FAI/FRI (Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale, NdR), attualmente ancora operativa e in considerazione delle recenti rivendicazioni da parte della stessa sigla di gravi fatti, quali il rinvenimento di un ordigno esplosivo all’ingresso del Tribunale di Pisa avvenuto in data 23 febbraio 2023″. È quanto riportano i pareri della Procura di Torino e della Direzione Nazionale Antimafia che “si esprimono negativamente” sulla richiesta dell’anarchico di essere collocato ai domiciliari. Stralci dei due pareri sono riportati nell’ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Milano che oggi ha rigettato la richiesta dei legali di Cospito.

Medico Pg: “Salute compatibile con detenzione”

“Le condizioni di salute” di Alfredo Cospito “sono al momento compatibili con la detenzione in struttura detentiva nella quale si possano garantire i necessari controlli clinici, laboratoristici e strumentali, come fino ad ora avvenuto”. Lo scrive il medico consulente della Procura generale di Torino rispetto all’anarchico in sciopero della fame da oltre 5 mesi. La relazione è agli atti del tribunale di Sorveglianza di Sassari che, alla stregua di quello di Milano, ha rigettato la richiesta di differimento pena ai domiciliari. Per il medico incaricato dal Procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, di monitorare la salute del detenuto Cospito può rimanere nel “reparto di Medicina Protetta dell’ospedale San Paolo dove è attualmente allocato” e “sottoposto a monitoraggio elettrocardiografico continuo al fine di cogliere precocemente al comparsa di turbe del ritmo cardiaco”.

Legale: “Esito scontato, ora iter internazionale”

“L’esito era scontato, non confidavamo in alcun modo in questa iniziativa, rappresentava un passaggio obbligato per adire, anche sotto questo profilo, le giurisdizioni internazionali. Il caso Cospito è paradigmatico sotto molti profili dello stato di civiltà giuridica del nostro Paese, chissà cosa ne direbbe Voltaire se fosse ancora vivo”, ha detto il legale di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini

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