I giudici devono valutare se il suo stato di salute è compatibile con la detenzione. Hanno 5 giorni di tempo per depositare il provvedimento

Si è conclusa dopo oltre due ore all’ospedale San Paolo di Milano l’udienza del tribunale di Sorveglianza per l’istanza di differimento pena ai domiciliari presentata dai legali di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre. I giudici Giovanna Di Rosa, Ornella Anedda e due esperti hanno fatto il loro ingresso in ospedale verso le 9 dopo che ieri i medici hanno dato parere negativo al trasferimento del 55enne nel carcere di Opera dove avrebbe potuto seguire l’udienza in video collegamento.

Forze dell’ordine e camionette dei Carabinieri sono appostate fuori dai principali ingressi del San Paolo mentre una ventina di manifestanti anarchici sono in presidio davanti al tribunale in corso di Porta Vittoria. Cospito e i suoi difensori chiedono i domiciliari a casa della sorella, a Pescara, per motivi di salute. I magistrati di sorveglianza dovranno prendere una decisione entro 5 giorni. 

Giudici chiedono stop digiuno ad anarchico

Il collegio del tribunale di Sorveglianza che questa mattina ha posto le domande all’anarchico Alfredo Cospito lo ha invitato a sospendere il suo sciopero della fame. Da quanto si apprende il 55enne ha respinto la richiesta mostrandosi lucido e determinato nonostante le sue condizioni siano apparse ai magistrati invariate rispetto agli ultimi giorni ma gravi.

Da Pg Milano parere negativo a domiciliari 

La Procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, ha dato parere negativo all’istanza di differimento pena per Alfredo Cospito ai domiciliari a casa della sorella richiesta dai legali dell’anarchico. È quanto si apprende all’ospedale San Paolo di Milano dove questa mattina si è tenuta l’udienza davanti al tribunale di sorveglianza per il 55enne in sciopero della fame contro il 41 bis dallo scorso 20 ottobre.

Pg chiede ricovero stabile in ospedale

No ai domiciliari e al differimento pena, sì a un ricovero stabile nel reparto detentivo del 41 bis dell’ospedale San Paolo di Milano. È la richiesta che ha formulato questa mattina la Procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, sul caso dell’anarchico Alfredo Cospito giunto al quinto mese di digiuno contro il carcere duro. Da quanto si apprende la Pg milanese si è appellata all’articolo 11 dell’ordinamento penitenziario secondo il quale “ove siano necessarie cure o accertamenti sanitari che non possono essere apprestati dai servizi sanitari presso gli istituti” può avvenire in maniera stabile un trasferimento in “strutture sanitarie esterne di diagnosi o di cura, con provvedimento del giudice che procede”. Al contrario, la Procura generale ha dato un parere negativo rispetto alla collocazione del 55enne anarchico ai domiciliari a casa della sorella in Abruzzo basandosi sulla giurisprudenza più recente in materia di “autodeterminazione” della malattia. La Pg non è entrata invece nel merito del 41 bis e del carcere duro a cui è sottoposto dell’esponente della Federazione anarchica informale.

Sciolto presidio anarchici in Tribunale a Milano 

Si è sciolto il presidio davanti al tribunale di Milano dei manifestanti anarchici in solidarietà con Alfredo Cospito e contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. In corso di Porta Vittoria si erano radunate una quarantina di persone nel momento di massima affluenza. Non si registrano disordini. 

Giudici in camera di consiglio, improbabile decisione oggi 

I giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano che devono decidere sulla richiesta di differimento pena ai domiciliari per Alfredo Cospito sono entrati in camera di consiglio dopo aver celebrato l’udienza per l’anarchico al 41 bis all’ospedale San Paolo di Milano e aver fatto rientro al Palazzo di Giustizia. Da quanto si apprende è improbabile una decisione in giornata. 

Anarchico a giudici: “Salute non è mangiare, umani vivono per studio”

“Essere in salute non vuol dire mangiare, non sono un somaro per cui se mangio tanta erba sto bene. L’essere umano deve poter crescere intellettualmente e lo fa solo attraverso lo studio e la lettura altrimenti non è vita”. È quello che Alfredo Cospito avrebbe detto questa mattina ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano come riferito dal suo avvocato, Flavio Rossi Albertini, uscendo dall’ospedale San Paolo di Milano dove si è tenuta l’udienza. 

Legale: “Alfredo smette sciopero fame se detenuti fuori da 41bis” 

Alfredo Cospito è “disposto a recedere dallo sciopero della fame purché il Tribunale di Sorveglianza liberi altri detenuti sottoposti al 41 bis, i suoi compagni di socialità, persone anziane e malate che vogliono tornare a casa e riabbracciare la propria moglie dopo 30 anni di carcere”. Lo ha detto il legale dell’anarchico, Flavio Rossi Albertini uscendo dall’ospedale San Paolo di Milano, dove oggi si è tenuta l’udienza sul differimento pena ai domiciliari del suo assistito. 

Legale: “A casa interromperebbe sciopero fame”

“Andando a casa interromperebbe lo sciopero della fame perché, a suo giudizio, potrebbe ricominciare quelle attività che lo hanno condotto a dire che questa non è vita, quindi potrebbe leggere, studiare, ricominciare, ragionare, scrivere, partecipare a progetti editoriali”. Così l’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, uscendo dall’ospedale San Paolo di Milano dove questa mattina si è tenuta l’udienza del tribunale di Sorveglianza per la richiesta di differimento pena ai domiciliari. 

Legale: “Italia sta violando diritti umani, da pm incapacità di capire” 

“Un coro di opposizioni, dimostrando incapacità di comprendere che questa situazione deve essere risolta”. Così l’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, ha definito i pareri non vincolanti presentati dalla Procura Nazionale Antimafia, Procura generale di Torino e Procura generale di Milano che ha riferito essere tutti “negativi” rispetto alla richiesta di differimento pena ai domiciliari per l’anarchico al 41 bis. “Dopo gli articoli su Al Jazeera che mettono alla berlina Italia per le condizioni a cui sottopone un anarchico – ha detto Rossi Albertini uscendo dall’ospedale San Paolo di Milano – è possibile che debba intervenire un’autorità giurisdizionale internazionale per dire che l’Italia sta violando i diritti umani, è questa l’assurdità della vicenda“. 

Legale: “Attacco cardiaco è stato minimizzato”

Un “episodio minimizzato da parte della direzione sanitaria del reparto dicendo che era un errore del tracciato della macchina salvo che l’errore è avvenuto quando Cospito ha avuto la sintomatologia riconducibile a un infarto, un dolore al petto e al braccio, episodio che mostra effettivamente il pericolo come affermano sempre i medici. Così l’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, tornando sull’attacco cardiaco che ha coinvolto il detenuto al 41-bis nella giornata di martedì.

Legale: “Battaglia per avanzamento civiltà”

“Tra le diverse ipotesi che ha posto, oltre a quella principale di non essere più sottoposto a questo regime, è la liberazione di queste persone che vi ostinate a tenere in carcere. In cambio della loro liberazione interromperebbe il digiuno, questa sarebbe l’unica condizione. È una battaglia politica è evidente, di avanzamento dell’umanità in questa fase storica“. Lo ha detto l’avvocato di Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini, uscendo dall’ospedale San Paolo di Milano.

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