L'episodio è avvenuto in viale Tibaldi. Sospetti sugli anarchici

Due molotov sono esplose nella notte tra domenica 29 gennaio e lunedì 30 gennaio contro due diverse auto della Polizia locale di Milano in viale Tibaldi, nei pressi della sede del Municipio 5 di Milano. Incendiate auto alla sede Telecom di Roma.

Dei fatti è stato informato il pm di turno Rosario Ferracane e la Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio e danneggiamento che è stato assegnato alla Sezione distrettuale antiterrorismo. Sul posto sono presenti gli uomini della Digos che stanno ricostruendo l’accaduto e acquisendo immagini dalle telecamere di videosorveglianza presenti sul luogo.

Tra le ipotesi la pista anarchica

I sospetti sono indirizzati all’area anarchica, dopo le mobilitazioni e le tensioni degli ultimi giorni legati al caso di Andrea Cospito, detenuto al 41 bis nel carcere di Sassari e in sciopero della fame da oltre 100 giorni. Al momento non esiste alcun concreto elemento di collegamento. Si tratta di un terzo fascicolo aperto dalla Procura di Milano nei confronti dell’area anarchica dopo quello per l’invio di una busta con proiettile e la lettera ‘A’ al Procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo. A questi si aggiunge quello per le proteste messe in atto in aula sempre a Torino da diversi esponenti di area anarchica durante il maxi processo ‘Scripta Manent’ che riguarda una serie di attentati nel nord Italia tra il 2003 e il 2016 con ordigni e plichi esplosivi contro politici, giornalisti e forze dell’ordine, e sono considerati dagli inquirenti tutti organizzati dagli ideologi della Fai, la Federazione anarchica informale, fra cui lo stesso Cospito.

 

Incendiate auto a Roma a sede Telecom

Cinque automobili sono state incendiate nella sede della Telecom di Roma. Le autovetture, tutte ‘brandizzate’Tim, erano parcheggiate nel piazzale della sede. Su una cabina elettrica, sempre afferente alla sede Telecom, sono apparse scritte contro il 41 bis. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire al o ai responsabili del gesto.

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