Domani manifestazione a Madrid, entro il 12 febbraio decisione Nordio. Meloni: "Non ci facciamo intimidire"

E’ il giorno dell’informativa in Cdm sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis a Sassari e in sciopero della fame da oltre 100 giorni. Il Cdm è convocato per le 18.30 di oggi, dopo gli attacchi alle sedi diplomatiche italiane all’estero e le manifestazioni di questi giorni. Danneggiamento e incendio aggravati dalle finalità di terrorismo sono i reati ipotizzati dalla procura di Roma che indaga sugli attacchi contro l’auto di un funzionario a Berlino e al consolato di Barcellona. I due fascicoli sono all’attenzione dei magistrati del pool antiterrorismo e le indagini sono di Ros e Digos.

Domani è attesa una manifestazione degli anarchici anche a Madrid: è stato convocato un raduno di protesta davanti alla sede dell’ambasciata d’Italia a Madrid, in calle Lagasca 98.

Entro il 12 febbraio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dovrebbe rendere nota la propria decisione in merito all’istanza contro il 41 bis presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’anarchico Alfredo Cospito. La richiesta del legale è stata inoltrata a via Arenula lo scorso 12 gennaio. Lo scorso 10 gennaio, via Arenula aveva diffuso una nota nella quale veniva specificato che “al Ministero della Giustizia non è arrivata alcuna richiesta di revoca del regime speciale 41 bis né da parte del detenuto, né da parte dell’autorità giudiziaria, che a fronte dell’aggravamento delle condizioni di salute può disporre una sospensione della pena o chiedere al Ministro una revoca del regime speciale”.

L’appello per Cospito

Intanto, è partito un appello degli artisti a sostegno di Alfredo Cospito per chiedere “al Ministro e alle istituzioni di intervenire prima che sia troppo tardi”. A firmarlo Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Michele Riondino, Daniele Gaglianone, Paolo Calabresi, Andrea Segre, Cinzia Mascoli, Carmen Giardina, Simone Spada, Ascanio Celestini, Lino Musella, Pino Mauro, 99 posse, Davide Ferrario, Valentina Belle. “Alfredo Cospito è un detenuto anarchico in sciopero della fame da più di 100 giorni per protestare contro il 41 bis, e l’ergastolo ostativo, a cui è sottoposto assieme ad altri 750 esseri umani. Lo accusano di aver commesso una strage più grave di quella di Capaci e via D’Amelio. Lo accusano di un attentato che però non ha causato né morti né feriti”, si legge nella nota. “Dicono che sia il leader degli anarchici, ma gli anarchici, come è noto, rifuggono capi o padrini di sorta – evidenziano – Per questo Alfredo ha iniziato una lotta con il suo corpo, una lotta terribile che lo sta conducendo alla morte, nella totale indifferenza di coloro che dovrebbero e potrebbero intervenire”.

“Il 13 gennaio il difensore di Cospito ha rivolto una richiesta al ministro per revocargli il 41 bis, il ministro ha trenta giorni per decidere, nella sua inerzia e indifferenza i giorni scorrono inesorabilmente e Alfredo potrebbe morire da un momento all’altro – prosegue l’appello – La lotta di Alfredo ci chiama a ragionare sul senso di umanità e di utilità delle leggi del nostro paese, sull’evidente dismisura tra reato e pena. Per questo Alfredo Cospito è pronto a morire. Non si tratta solo di una vicenda personale o di buonismo, ma di affermare un principio. Per questo chiediamo al Ministro e alle istituzioni di intervenire prima che sia troppo tardi”.

Le parole di Meloni

“Lo Stato non deve farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni incalzata dai cronisti sul caso Cospito, mentre lasciava la Nuvola, dopo aver presenziato all’evento di Poste Italiane per presentare un progetto rivolto ai piccoli comuni italiani.

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