Parla uno degli attivisti che ha partecipato alla manifestazione a Roma in sostegno di Alfredo Cospito

“Penso che reazioni anche scomposte ci possano essere se, e odio dirlo, Alfredo morirà“. A parlare è uno degli attivisti che sabato sera ha partecipato alla manifestazione indetta a sostegno di Alfredo Cospito da 100 giorni in sciopero della fame contro la misura del 41 bis. “A me genera – prosegue – una reazione scomposta la Corte di Cassazione che neanche fa la fatica di prendere in esame la domanda perchè ha altro da fare. Dice vabbè mi occuperò di te tra tre mesi se poi sarai morto non sarà colpa mia. Voi media parlate di attentati come quello di Barcellona che però alla fine si risolve in una scritta sul muro anche un po’ infantile”. Rispetto a quanto accaduto sabato sera, Marco (nome inventato) ha una versione completamente opposta a quella fornita dagli agenti, riguardo in particolar modo al ferimento di un agente. “Come molti altri – racconta – ero nei pressi del tafferuglio, sono volate manganellate, un paio di queste hanno preso i manifestanti, che abbiamo curato artigianalmente, ed ho visto un signore della mia età che si faceva curare dalle guardie. Non solo io ma in tanti hanno notato questa cosa. La reazione della piazza è stata quella di prendere in giro le forze dell’ordine presenti, come a dire: “vi picchiate tra voi. Io come altri siamo usciti di nascosto passando uno alla volta tra il muro e l’edicola, si scappava e le barricate con le fioriere direi è un esercizio abbastanza masochista. Era una caccia all’uomo che rivolta poi contro trenta quaranta persone che volevano volantinare e che poi si sono nascoste dentro un garage. Tutti lasciati andare senza denuncia e se avessero avuto qualche arma impropria lo avremmo saputo. Le informazioni girano, tante, e con loro anche le bufale come la storia di sabato e dei famosi tavolini volati contro la polizia. Non è volato nulla, sono stati rotti dagli agenti due sgabelli e poi messi in terra a beneficio di telecamera. Non esistono leader in questo movimento e i nostri signori devono capire che lo sciopero della fame non finisce con la morte di Alfredo anzi. Se c’è da fare moniti direi: cari signori della Cassazione del 41 bis se ne parlerà anche di più dopo Alfredo“.

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